CATANIA – La terza sezione penale del Tribunale di Catania ha assolto, perché il fatto non sussiste, l’attivista marocchina per i diritti umani Nawal Soufi che nel 2104 comprò alla stazione comprò dei biglietti del treno, diretto a Milano, ad alcuni migranti siriani che erano sbarcati a Siracusa. Era un processo per procurato ingresso clandestino.
Nawal Soufi “assolta”
Anche la Procura aveva chiesto la sua soluzione. Alla richiesta si era associata la difesa, con l’avvocata Rosa Emanuela Lo Faro: “la solidarietà – ha commentato la penalista – non può mai costituire reato e l’attività a favore dei migranti senza fine di lucro è un’azione nobile che deve essere seguita da ognuno di noi”.
La sentenza
“Dalle intercettazioni agli atti – scrive il Tribunale nella sentenza – emerge l’evidente interesse spiccatamente umanitario che permeava l’intera attività della Nawal, la quale era un punto di riferimento per i migranti, cui ha dispensato anche incoraggiamenti. Può dunque concretamente sostenersi che l’odierna imputata abbia agito senza alcun fine di lucro e per mero spirito umanitario, prestando le proprie attività di soccorso e di assistenza a stranieri richiedenti asilo nel territorio dello Stato. Per tali motivi – concludono i giudici – non si ravvisa alcun contributo di favoreggiamento all’immigrazione clandestina da parte dell’odierna imputata, la quale deve essere mandata assolta perché il fatto non sussiste”.
La storia di Nawal Soufi
Nell’estate del 2014 Nawal Soufi ricevette il premio ‘Donna di frontiera’, nell’ambito del festival internazionale del cinema di Frontiera di Marzamemi (Siracusa). La giovane attivista che vive a Catania dove è arrivata con i suoi genitori più di 30 anni fa è stata un punto di riferimento per i tanti migranti che approdano in Sicilia.