CATANIA- “Gli uomini passano, le idee restano…”. E’ una delle frasi passate alla storia del giudice Giovanni Falcone, morto insieme alla moglie e alla scorta nella “strage di Capaci”. Era il 23 maggio 1992. Venticinque anni sono passati. Quel giorno la mafia aveva assestato il suo colpo contro lo Stato uccidendo l’uomo che era il simbolo a Palermo e in Italia della lotta alla criminalità organizzata siciliana. E a pochi giorni dall’anniversario di quella tragedia le parole del giudice Falcone risuonano, perché le sue idee non solo sono rimaste ma sono diventate pietre miliari da seguire. Perché anche se la mafia ha ucciso l’uomo non ha ucciso il suo lavoro, i suoi valori, la sua determinazione, il suo coraggio. Diventati immortali.
La giunta distrettuale dell’Anm di Catania ha organizzato per il prossimo 23 maggio un incontro al Tribunale di Catania e poi un concerto davanti al Palazzo di Giustizia. Il convegno dal titolo “Catania Ricorda” sarà moderato dal segretario dell’Anm di Catania Rosario Cordio. L’apertura dei lavori è prevista per le 17. I saluti saranno affidati al Presidente della Corte d’Appello di Catania, Giuseppe Meliadò, mentre il dibattito sarà affidato al magistrato Mario Amato, alla magistrata ed europarlamentare Caterina Chinnici e al giornalista Antonio Roccuzzo. Al termine dell’incontro sarà consegnata la coppa della Legalità. Ad esibirsi sul palco che sarà allestito davanti al Tribunale saranno i ragazzi del Liceo Musicale Musco di Catania, Francesca Prestia e Archinuè. Il concerto è stato organizzato con la collaborazione di Città Insieme e Nuova Acropoli.