Sant’Agata, Mons. Scionti: |”Puntare alla cultura”

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07 Gennaio 2014, 15:49

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CATANIA – “Educare alla vita buona del Vangelo: la festa dovrà essere espressione di questa volontà”. Un principio riaffermato stamani da monsignor Barbaro Scionti, parroco della Cattedrale, durante la conferenza stampa di presentazione del programma di catechesi organizzato dalla Curia in vista del 5 febbraio. Guardare Agata per conoscere Cristo, è questo dunque lo spirito del messaggio che la Chiesa catanese vuole annunciare anche quest’anno. “Vogliamo continuare – ha spiegato Scionti – nel nostro cammino di comunione e dialogo con tutti i devoti della nostra santa patrona. L’esperienza fatta l’anno scorso ha dato dei risultati positivi, sia in termini di fede che di amicizia. Ricordiamocelo, Agata è un’amica di Dio. Il suo esempio è dunque foriero di autentica fraternità anche per noi. Dobbiamo far conoscere a chiunque – ha aggiunto il parroco – come lei in un modo del tutto regale eserciti ancora oggi un potere su tutta la città. Lo fa in forza del suo martirio. Grazie all’effusione del suo sangue possiamo vedere in lei la vera regina di Catania”.

“Vogliamo far crescere l’attenzione culturale sulla festa”. Lo sottolinea padre Gaetano Zito, storico e preside dello Studio teologico San Paolo, che precisa però un dettaglio: “Parlando di cultura non intendiamo esattamente la sola trasmissione di saperi, ma di un intero vissuto. La presenza di Agata deve tradursi in stili e scelte di vita ben precisi. Sant’Agata – ha aggiunto – non è dunque un prodotto culturale, ma colei che produce cultura. Attraverso di lei puntiamo come Chiesa affinché sia sempre di più il Vangelo al centro di questa città”.

Programma accolto con sollecitudine da Renato Camarda, portavoce del Comitato per la legalità nella festa di Sant’Agata, presente tra il pubblico: “Apprezziamo tantissimo il lavoro svolto negli ultimi anni dalla basilica Cattedrale. Come crediamo pure – ha continuato – che bisogna convocare un tavolo di coordinamento con la partecipazione delle componenti più importanti della festa, dall’Arcivescovado al Comune, dai rappresentanti del fercolo e delle candelore alle associazioni agatine, dalla protezione civile al Comitato per la legalità, con lo scopo di affrontare il problema della proliferazione dei venditori ambulanti abusivi lungo il percorso della Santa e quello dei ceroni accesi portati in spalla tra la folla nonostante ciò sia vietato”.

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Ed è sempre Gaetano Zito a ribadire l’impegno della Diocesi affinché le festività agatine si svolgano nel modo più ordinato possibile: “Negli ultimi anni abbiamo intrapreso un percorso molto chiaro e non abbiamo alcuna intenzione di tornare indietro rispetto a quanto abbiamo ottenuto finora. Siamo convinti – ha sottolineato – che durante la ricorrenza della nostra santa patrona debba essere l’aspetto religioso a prevalere su tutto. E pensiamo inoltre – ha aggiunto Zito – che il taglio che vogliamo dare alle ricorrenze agatine avrà dei grossissimi risvolti anche sul piano civile. In merito a questo progetto – ha concluso – noi ci siamo già assunti le nostre responsabilità”.

 

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07 Gennaio 2014, 15:49

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