Il ritorno di Buffon, le giocate di Del Piero, i gol di Krasic e Pepe. Tutti ingredienti che per la Juventus significano vittoria e quarti di finale di Coppa Italia raggiunti. Dopo le due pesanti sconfitte consecutive di campionato, contro Parma e Napoli, i bianconeri ritrovano un po’ di serenità e fiducia, passando il turno in quella che è diventata una competizione molto importante, visti gli sviluppi della stagione; ma pagano ancora una volta pegno alla sfortuna. Con l’attacco già ridotto ai minimi termini (fuori Iaquinta, Amauri e Quagliarella), dopo un quarto d’ora Del Neri perde infatti anche Luca Toni. Il centravanti, già in dubbio alla vigilia per un problema al polpaccio, è costretto a lasciare il campo per una distorsione al ginocchio destro (questa la prima diagnosi) che mette in dubbio la sua presenza domenica contro il Bari. Il tecnico juventino inserisce così Aquilani e ridisegna lo schieramento in un 4-2-3-1, con lo stesso ex romanista a comporre con Krasic e Pepe il tridente alle spalle di Del Piero.
Diventa chiara, a questo punto, la necessità di puntare sul fraseggio in velocità palla a terra, non potendosi più contare sulla boa centrale. La gara non decolla, il ritmo resta molto basso e le occasioni latitano, a parte il tentativo iniziale del catanese Del Vecchio (colpo di testa alto, solo in area). Serve un tocco di classe per spezzare l’equilibrio e così ci pensa Del Piero a dare un senso a una partita fino a quel momento non memorabile. Il capitano bianconero manda a vuoto con tre finte Augustyn e serve a Krasic un assist perfetto, che il serbo non può sbagliare. Non sbaglia neanche Pepe in avvio di ripresa, deviando in porta un angolo di Del Piero, prolungato di testa da Chiellini, per il raddoppio. La squadra di Del Neri può cosi’ controllare senza particolari affanni, con il numero dieci che illumina e Felipe Melo che sfiora il terzo gol (tiro dal limite deviato in angolo da Campagnolo). Il Catania, assente per lunghi tratti, si risveglia nel finale, con l’ingresso di Gomez che dà quella vivacità fino a quel momento mancata alla formazione di Giampaolo.
Arrivano così quattro occasioni in sequenza con Del Vecchio, Antenucci, Augustyn e Pesce. E su quest’ultimo Buffon dimostra di essere tornato a buoni livelli sette mesi dopo l’infortunio alla schiena: tuffo e gran parata, che scatena l’ovazione del (poco) pubblico. Il portiere riceve poi da Del Piero, uscito nel finale per lasciar posto a Motta, la fascia di capitano. La Juve passa ai quarti, i tifosi ritmano un ”Amauri vattene”, regalando l’unico spunto polemico della serata. Ma questa è la notte del numero uno: Gifi Buffon corre sotto le due curve e regala guanti, maglia e pantaloncini ai suoi fan, che gli rispondono con una standing ovation. Anche lui ha vinto.