16 Gennaio 2022, 21:31
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CATANIA – Il rientro, alla fine di una settimana di passione, è ufficiale: almeno nel catanese, alunni e professori torneranno tra i corridoi e i banchi di scuola. Al netto delle diverse vicende amministrative ancora in corso, con le zone arancioni e le chiusure che in alcuni casi sono state fermate dal Tar, vale infatti la decisione dell’Anci di sabato pomeriggio di tenere aperte le scuole in zona gialla. Ma se sia a Catania che nei comuni limitrofi ci si prepara a riaprire i portoni delle scuole, arriva anche la protesta del Fronte della gioventù comunista catanese, che denuncia: “Si cerca di scaricare la responsabilità del picco pandemico sugli studenti”.
Alle parole con cui il sindaco di Catania Salvo Pogliese aveva accolto, sabato pomeriggio, la decisione di tenere aperte tutte le scuole, fanno eco nel pomeriggio di domenica quelle di Leo Cantarella, sindaco di Giarre: “A conclusione della riunione dei Sindaci Siciliani – si legge in una nota diffusa da Cantarella – in cui si è deciso di prevedere che in zona gialla non si ripropongono le ordinanza di chiusura degli Istituti Scolastici, invito tutti, genitori, studenti, docenti ed operatori scolastici, per Lunedì 17 gennaio 2022, a utilizzare al meglio questo ritorno in presenza senza dimenticare le misure di prevenzione e di contenimento del Covid 19. Noi, assieme al Commissario Straordinario per l’emergenza Liberti e alle Autorità Sanitarie, continueremo a monitorare la situazione e ad intraprendere ogni iniziativa a tutela della salute pubblica.
Sono contrari al rientro in classe, però, gli studenti del Fronte della gioventù comunista, che nella notte tra sabato e domenica hanno affisso uno striscione di protesta davanti all’ufficio scolascico regionale. “Migliaia di studenti a Catania e provincia – si legge in un comunicato del Fronte della gioventù comunista – torneranno tra i banchi in una condizione di estremo disagio e pericolo data la crescita esponenziale dei contagi. Sebbene in queste settimane il ministro dell’istruzione Bianchi si sia detto più volte soddisfatto del lavoro svolto per un rientro in sicurezza, gli studenti sono coscienti di come la realtà dei fatti sia ben diversa dalla narrazione favoleggiante del governo”.
“Oggi – continua il comunicato – si cerca di mascherare il disastro delle istituzioni scaricando la responsabilità del picco pandemico sugli studenti e sulla ‘troppa libertà concessagli durante le vacanze di natale’. Il tentativo è quello di far passare il messaggio di una scuola sicura, ma popolata da studenti incoscienti che non rispettano le norme covid al di fuori della stessa. Nulla di più falso. Gli studenti e le studentesse sanno bene che la DAD non è la soluzione, e che l’unico modo per garantire a tutti un rientro a scuola veramente in sicurezza sia predisporre tamponi e mascherine ffp2 gratis per gli studenti e i lavoratori della scuola, avviare un serio tracciamento dei contagi e implementare il trasporto pubblico per assicurare il distanziamento sui mezzi”.
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16 Gennaio 2022, 21:31