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Catania, soldi o nuovi investitori: il tempo scorre inesorabile

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27 Novembre 2021, 06:35

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CATANIA. I giorni concessi dal Tribunale civile per accertare i presupposti di insolvenza del Calcio Catania, non sono giorni regalati.
Non è un modo per prendere o concedere tempo. E’ semmai l’opportunità, molto probabilmente l’ultima, di mettere sul piatto un Piano industriale ovvero un Piano di rilancio che permetta di evitare quel fallimento cresciuto negli anni a colpi di milioni di euro.

La palla, fuori dal campo, è in mano alla Sigi. Nelle ultime ore la certezza che occorrerà attendere ancora prima di conoscere quale sia l’entità, la portata e la consistenza del Piano di rilancio.
La verità, del resto, la conosciamo tutti: per salvare tutto occorre denaro cash. Un investitore o degli investitori che riescano a tamponare l’emorragia di deficit che è la ghigliottina che pende sull’ormai “ex giocattolo Catania”.

La questione rimane rovente, la tensione non indifferente. Al momento, dovrebbe essere la cordata della Sigi a rilanciare attraverso un’azione di ricapitalizzazione. Ma sarà davvero così? E, soprattutto, potrà bastare? Alla porta vi sono o no finanziatori disposti a credere ancora alla piazza?
Non sono soltanto interrogativi. Sono la sostanza di ciò che scaturirà o meno sul finire di dicembre quando ci si rivedrà dinanzi al Tribunale.

Nel mezzo ci sono altre nubi nere da far diradare. Non sfugge, infatti, che già a metà del mese di prossimo c’è prima un’altra scadenza da onorare legata agli stipendi da pagare.
Ma il tempo scorre con la clessidra che alimenta il cono di sabbia.

Situazione intricata e ingarbugliata.
Nessuna certezza se non quella che oggi i ragazzi di Baldini scendono in campo al Massimio contro il Potenza: ma questa è un’altra storia.
Decisamente un’altra storia.

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27 Novembre 2021, 06:35

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