C’è lo sciopero generale | Voli, treni e non solo

di

24 Ottobre 2019, 18:33

3 min di lettura

Lo sciopero generale e nazionale in programma tra stasera e domani potrebbe paralizzare l’Italia. Stop annunciato da diversi settori pubblici e privati in tutto il Paese, fra cui il personale di gestione di treni e aerei, le aziende partecipate di Roma e gli avvocati. Lo sciopero è stato convocato dai sindacati Cub (Confederazione unitaria di base) e Sgb (Sindacato generale di base) e durerà 24 ore, dalle 21 di oggi alle 21 di domani.

Per assistenti di volo e piloti Alitalia lo sciopero durerà 24 ore: la compagnia ha programmato la cancellazione di più di 200 voli nella sola giornata di domani, e alcuni voli anche per sabato e già da oggi. Opereranno regolarmente i voli nelle fasce garantite dalle 7 alle 10 e dalle 18 alle 21. Sciopero di 24 ore anche per il personale degli aeroporti di Milano. Il personale Anpac (Associazione nazionale professionale aviazione civile) si asterrà dalle 10 alle 14, mentre lo sciopero del personale Enav, che gestisce e controlla il traffico aereo civile, durerà dalle 13 alle 17 di domani.

Le ore di sciopero saranno 24 anche per il personale di Ferrovie dello Stato. La società ha chiarito che saranno garantiti i treni regionali nelle fasce orarie dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 21; poi partirà la protesta, fino alle 21 di domani. Circoleranno regolarmente le Frecce, mentre Italo garantirà solo alcune corse. Lo sciopero potrebbe avere ripercussioni sui treni regionali, suburbani e a lunga percorrenza di Trenord e sul Malpensa Express di Milano, che potrebbero subire limitazioni e cancellazioni.

In agitazione anche il personale dei traghetti Blu Jet, che opera tra la Calabria e la Sicilia. I sindacati Filt e Uilt hanno proclamato uno sciopero, anch’esso in atto dalle 21 di oggi alle 21 di domani. Ferrovie italiane, inoltre, comunica che “durante lo sciopero non saranno garantite le coincidenze con i treni a lunga percorrenza in partenza/arrivo a Villa San Giovanni”.

Articoli Correlati

A Roma sciopereranno i circa 30 mila dipendenti di tutte le società partecipate dal Comune. Si prevede un venerdì da incubo soprattutto per trasporto pubblico e raccolta dei rifiuti, con rischio chiusure anche per i musei civici e possibili disagi in scuole e asili. I sindacati confederali, sostenuti dai partiti di opposizione, protestano contro la gestione delle aziende da parte della giunta del sindaco Virginia Raggi. Doppio lo sciopero per il trasporto pubblico: uno di 4 ore, dalle 20 a fine servizio, proclamato dai sindacati confederali (ma saranno disponibili i mezzi pubblici per partecipare alla manifestazione indetta delle 10 in piazza del Campidoglio); l’altro di 24 ore indetto dalle sigle autonome Sgb-Cub, SICobas, Usi Ait e che interesserà sia bus e metro sia il servizio periferica di Roma Tpl. A Milano invece le metropolitane saranno a rischio dalle 18 a fine servizio, mentre tram e bus saranno garantiti fino alle 8,45 e poi dalle 15 alle 18.

In protesta domani anche tutti gli avvocati, proclamato dall’Organismo congressuale forense, contro lo stop alla prescrizione dopo il primo grado che entrerà in vigore a gennaio 2020. L’iniziativa si aggiunge a quella dei penalisti, che si astengono dalle udienze già da lunedì scorso e continueranno a farlo per tutta la settimana.

A rischio anche servizi sanitari e scolastici. L’adesione alla protesta di Cub Sanità comporterà disservizi negli ambiti di ambulatorio non urgente e dell’attività di libera professione dei medici. Resteranno garantite tutte le attività legate alle emergenze dei pazienti. In sciopero anche il personale docenti e quello dei collaboratori scolastici, riuniti sotto i sindacati di Cub Sur, Siai Cobas e Federazione USI Edu.

Chiudono il cerchio delle astensioni i lavoratori del settore grafici/editoriali aderenti a Slc Cgil e Uilcom Uil, con uno sciopero nazionale di 8 ore (l’intero turno); a Milano sarà allestito un presidio di fronte la sede di Assografici, in Piazza Castello. Lo sciopero ha l’obbiettivo di sollecitare una soluzione alla vertenza per il contratto nazionale della categoria, scaduto il 31 dicembre 2015.

Pubblicato il

24 Ottobre 2019, 18:33

Condividi sui social