Centro sportivo rosanero a Carini |Braccio di ferro Zamparini-Comune

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16 Ottobre 2016, 06:01

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CARINI (PALERMO) – Il sogno non è ancora del tutto sfumato, ma a questo punto il problema è squisitamente economico e il sindaco di Carini, Giovì Monteleone, non le manda a dire: “Le istituzioni non sono il calciomercato, Zamparini decida cosa fare sempre che sia ancora in tempo”. Stiamo parlando del progetto per il nuovo centro sportivo del Palermo Calcio, che il patron friulano vorrebbe costruire in quel di Carini, in zona Zucco. Dodici milioni di investimento, su un terreno grande 12 ettari e mezzo, che consentirebbero al club di viale del Fante di mettersi al passo con tutti i grandi club e che puntualmente fanno capolino nelle trattative per la cessione della società. Non è un mistero, per esempio, che Zamparini abbia portato a Carini perfino l’italoamericano Frank Cascio, prima di considerare carta straccia la sua proposta di acquisto e virare sulla cordata cinese interessata a rilevare la maggioranza del club. Ma questa è un’altra storia.

Un iter travagliato, quello del centro sportivo, fatto di polemiche tra il club di viale del Fante e il Comune della provincia di Palermo, e che sembra ormai giunto a un punto morto. Il consiglio comunale, poco dopo essere stato eletto, ha infatti approvato la variante per fare del sogno una concreta realtà ma, al momento di pagare gli oneri, Zamparini ha puntato i piedi.

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“Il presidente del Palermo ha polemizzato con la precedente amministrazione perché perdeva tempo – spiega il sindaco Monteleone – noi abbiamo fatto presto e approvato la variante in una seduta convocata di sabato, pur di mantenere fede agli impegni presi, malgrado il progetto non mi abbia mai convinto visto che si tratta di una zona incontaminata. Ma una volta varata la variante, Zamparini ha contestato l’importo degli oneri che ammontano a 2 milioni di euro: io però non posso farci niente e neanche l’amministrazione, questa è la legge”.

La società che fa capo al presidente del club rosanero ha sempre sostenuto infatti di dover pagare una cifra inferiore, ma nel frattempo per il Comune i tempi sono scaduti il 24 agosto scorso mentre il Palermo ha rilanciato. “Qualche giorno fa la società di Zamparini ci ha comunicato che, secondo il loro parere, c’è tempo fino al 25 ottobre – continua il primo cittadino – posto il fatto che abbiano ragione, non possono pretendere di pagare solo 1,2 milioni di euro come se i campi di calcio fossero verde agricolo. Se non verseranno 2 milioni, il 25 ottobre il progetto per noi sarà morto. Io sono un tifoso del Palermo, ammiro Zamparini per quel che ha fatto ma devo difendere il mio Comune: qui non siamo al fantacalcio. Applichiamo la legge”.

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16 Ottobre 2016, 06:01

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