CATANIA – “Scelte discriminatorie per chi vive in centro storico e annunciate all’ultimo momento”. Questi alcuni dei commenti dei residenti alla “rivoluzione” della vita notturna, annunciata ieri dall’amministrazione comunale e in particolare alla sosta a pagamento fino alle 3 di notte nel quadrilatero della movida. Una critica nel merito, per via delle difficoltà cui andranno incontro i cittadini che vivono nelle zone interessate, anche solo per procurarsi il pass o contestare le eventuali multe, e nel metodo, il mancato confronto con le varie associazioni. Nonostante il vicesindaco abbia detto di avere trovato l’accordo anche con loro.
“Servono prima i parcheggi delocalizzati e non iniziative di questo genere” – afferma Marcella, abitante del centro storico che si domanda che fine abbiano fatto gli stalli bianchi. Ma c’è chi critica più aspramente, come Rossella che parla di un’iniziativa “solo per fare cassa” e chi, come Marco, sostiene che non sarà certo quanto stabilito dal Comune a limitare il fenomeno dei posteggiatori abusivi. “Così – afferma – tutti i cittadini pagheranno il pizzo all’amministrazione quando invece, con il controllo del territorio si potrebbe avere lo stesso risultato e la città più sicura. Sembra che non vi sia alcuna volontà di fare le cose fatte bene”. E ancora “Il Comune calca la mano dove è più facile prendere i soldi” – dice Maurizio che parla di scelta discriminatoria che, anziché decongestionare le aree più trafficate o punire i selvaggi del parcheggio, danneggia gli onesti”.
C’è però, anche chi difende le scelte dell’amministrazione, pur essendo stato più di una volta critico con la squadra di Enzo Bianco. Il Consigliere della prima municipalità, Davide Ruffino. “Non condivido molte scelte di questa amministrazione – afferma – ma la regolamentazione delle strisce blu notturna e il disincentivo all’uso dei mezzi privati a favore dei mezzi pubblici messi a disposizione gratuitamente, è un protocollo che in Europa funziona, e che da anni chiedono le associazioni che si occupano di ambiente e mobilità alternativa. Voglio precisare che i residenti non pagano nulla riguardo: le strisce blu serali, e una grossa parte di spazio in centro storico non verrebbe controllata dai parcheggiatori abusivi”.
Anche Daniela Catalano getta acqua sul fuoco, pur ritenendo quanto stabilito dall’amministrazione poco utile a restituire vivibilità al centro. “Qualche mese fa come associazione siamo stati invitati dall’amministrazione a un incontro sul movida bus con gli assessori interessati. I contrari alle strisce blu erano soprattutto i gestori; noi residenti abbiamo chiesto la sosta gratuita e riservata con il pass già in nostro possesso il divieto di accesso e sosta ai non residenti proprio per l’introduzione del movida bus se no ne se ne comprende il motivo, la revisione definitiva della segnaletica , l’orario del bus coincidente con la chiusura dei locali. In definitiva le strisce blu e il movida bus non le abbiamo considerate lesive dei residenti ma così come sono una non soluzione ai problemi del centro storico e ancora una volta un provvedimento avulso da un progetto serio e coordinato”.
A differenza del collega di Consiglio, Francesco Bassini. “Penso che aumentare le strisce sia ancora un colpo duro per i commercianti della zona già piena di botteghe sfitte – sottolinea – anzi, come già da me proposto in una mozione, occorre vitalizzare l’area, cercando di aiutare il commercio”.
Ma è soprattutto il metodo a essere contestato. Come evidenzia Arianna. “Oggi entrano in vigore a Catania il movida bus e le strisce blu notturne a pagamento in centro storico – afferma una di loro. Sono residente al centro storico e se non avessi malauguratamente letto i giornali on line e non facessi parte di un comitato cittadino non avrei mai saputo un fico secco, mi sarei beccata la multa e dopo tutto il macello avrei potuto richiedere il pass gratuito a Sostare. Ma qual è esattamente la strategia di comunicazione della giunta Bianco?”.
Un aspetto, questo, condiviso dal presidente della commissione Attività produttive, Ludovico Balsamo, che aveva chiesto un battage pubblicitario e quindici giorni di tolleranza, ma soprattutto dal presidente della prima municipalità, Salvo Romano, che lamenta la mancata convocazione o comunicazione ai rappresentanti della municipalità. “Ribadisco il pieno sostegno all’amministrazione come esponente della maggioranza – dichiara – ma non posso fare a meno di esprimere il rammarico e l’amarezza per il comportamento dei vertici politici e amministrativi del Comune che non ha invitato il Consiglio di circoscrizione. Noi siamo in totale disaccordo con questo metodo e con la scelta: “I problemi non si risolvono in questo modo ma programmando e creando alternative. I problemi si affrontano e si discutono con tutti gli interessati – conclude – e non con provvedimenti imposti”.