PALERMO – Il consiglio comunale, in zona Cesarini, approva il settimo bando per il centro storico di Palermo. La delibera, datata gennaio 2015, è stata infatti esitata da Sala delle Lapidi alla presenza del sindaco Leoluca Orlando e del vice Emilio Arcuri, dopo aver dato il via libera la scorsa settimana a una manciata di emendamenti: un provvedimento che raschia il fondo del barile e rimette in gioco le economie dei precedenti bandi che si attestano sui 12,8 milioni di euro. Somme che finanzieranno gli interventi al 50% e, se si considerano anche le spese accessorie non coperte da contributi come quelli per gli impianti, si prevede che in totale si sbloccheranno, tra soldi pubblici e privati, oltre 40 milioni di euro e 400 posti di lavoro per un centro storico fortemente degradato.
I crolli al Capo o alla Vucciria sono stati infatti solo i casi più eclatanti di una situazione critica: secondo il censimento effettuato nel febbraio del 2014 dagli uffici comunali, a Palermo ci sono 1.458 edifici bisognosi di interventi. Di questi 228 sono casi urgenti, 304 edifici pericolanti e 901 degradati, con un trend decrescente rispetto al 2010 (1.535) e al 2007 (1.573). La mappatura, che comprende gli antichi quattro mandamenti (Palazzo Reale, Castellammare, Tribunale e Monte di Pietà) ha messo in luce le condizioni difficili di interi quartieri: da via Maqueda al Capo, dalla zona del Tribunale alla Vucciria, passando per i mercati storici e l’Albergheria.
Negli anni Novanta sono stati quattro i bandi emanati e finanziati con 170 miliardi di lire dalla Regione, con una legge del 1993: gli avvisi sono datati 1995, 1997, 1998 e 1999. Il quinto e il sesto risalgono invece al 2002 e al 2006, finanziati con la Cassa depositi e prestiti. I soldi, però, non sono stati spesi tutti e la crisi ha fatto il resto, bloccando i lavori e lasciando alcune somme inutilizzate.
La delibera consente la possibilità di eseguire interventi di somma urgenza anche prima del rilascio della concessione edilizia, precisa alcuni aspetti del regolamento che in questi anni hanno dato vita a contenziosi e querelle legali e adegua i prezzi di alcune lavorazioni che hanno subito un incremento medio del 2,5%. Il direttore dei lavori dovrà inoltre rilasciare al termine dell’intervento una certificazione che attesti la conformità al progetto approvato. Verrà data priorità agli edifici pericolanti e saranno ammessi solo i privati cittadini, con esclusione di ditte e imprenditori. Il bando dovrebbe essere emanato entro un mese.
Per il Sindaco Orlando “questo voto del consiglio comunale rappresenta un altro grande passo sul fronte del recupero del patrimonio edilizio e della riattivazione di un circolo virtuoso di economia. Entro pochi mesi infatti grazie a questo bando si attiveranno lavori per svariati milioni di euro, lavori non invasivi e non aggressivi del territorio, ma anzi di riqualificazione e per la sicurezza. Ho già dato mandato agli uffici di procedere al più presto alla pubblicazione del bando perché tutti sappiamo quanto ci sia necessità di rilanciare in modo intelligente il settore dell’edilizia e tutto il suo indotto, restituendo condizioni di sicurezza a tanti edifici del centro storico”.
“E’ un fatto importante, il consiglio comunale si è preso il tempo che ha ritenuto più opportuno ma è positivo aver raggiunto il risultato – dice Arcuri – Questo, unito agli sforzi della pubblica amministrazione e di altri soggetti privati, dovrà rilanciare il processo di riqualificazione del centro storico che negli anni scorsi era andato avanti utilizzando le risorse degli anni Novanta. Restituiamo speranza a quanti, destinatari di una ordinanza di rimozione del pericolo ma senza le risorse necessarie, non sapevamo come intervenire. La nostra comunità deve avere attenzione e considerazione per il bene culturale che è il centro storico”. La delibera è stata approvata con 31 voti a favore e 9 astenuti, con una spaccatura nel Pd.
LE REAZIONI
“Il settimo bando sul centro storico, approvato oggi da Sala delle Lapidi, arriva in prossimità delle elezioni e presenta più di una criticità. Per questo ho deciso di astenermi al momento del voto. Lascia pensare però che l’amministrazione comunale più lenta degli ultimi decenni abbia esitato il regolamento proprio adesso, a campagna elettorale avviata. Meglio tardi che mai”. Lo dice il consigliere comunale del Pd di Palermo Salvo Alotta.
“Ho votato convintamente sì alla delibera sul regolamento dei contributi per il centro storico, che consentirà ai cittadini di partecipare al bando per gli interventi di recupero degli immobili privati ricadenti nel centro storico di Palermo – dice Rosario Filoramo del Pd – peccato che indecisioni della maggioranza non abbiano consentito ai cittadini di potere avere, con qualche mese di anticipo, l’opportunità di concorrere per ottenere i contributi previsti dalla legge 25 del ’93. Insieme a pochi consiglieri della maggioranza del Sindaco sono stato tra i pochi che hanno sempre sostenuto la necessità che si approvasse in tempo utile la delibera. Tale ritardo ha bloccato risorse di cui ha estremo bisogno l’economia cittadina e avvicinato il bando alla prossima scadenza elettorale. Adesso non si perda neppure un giorno e si pubblichi l’avviso pubblico. Come è consuetudine del Pd, il nostro voto non è legato alla nostra collocazione politica, ma al servizio dei reali interessi della città. Adesso bisogna completare l’opera di recupero del centro storico, stanziando le adeguate risorse per valorizzare le aree pubbliche, strade, piazze del centro storico intervenendo sugli antichi basolati su sottoservizi e illuminazione pubblica”.
“Quella approvata oggi in consiglio comunale è una importante delibera che sblocca somme importanti per il centro storico, una autentica boccata d’ossigeno per le attività edili e il processo di recupero della città. L’unico neo potrebbe essere l’impossibilità di ottenere un mutuo per utilizzare il contributo in conto interesse per chi ha un reddito basso e quindi riceve contributi più sostanziosi. Un meccanismo che potrebbe bloccare il progetto di riqualificazione di un immobile”. Lo dice il capogruppo dei Comitati Civici al consiglio comunale di Palermo Filippo Occhipinti.
“Dopo un percorso travagliato ma necessario per la condivisione di un atto importante, approvato con numeri ben superiori a quelli del solo gruppo di maggioranza, il consiglio ha approvato un atto importante perché mette in circolo risorse per il completamento del recupero edilizio degli immobili del centro storico – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – Una manovra dall’impatto potenziale di circa 26 milioni di euro, 50% pubblici e 50% privati, inserita in una cornice di trasparenza e chiarezza delle regole. Adesso non bisogna fermarsi, immaginando un piano di sviluppo del centro storico che tenga dentro le esigenze di tutti, dai residenti ai commercianti, aprendosi a nuove opportunità di investimento”.
“Questa Amministrazione ha impiegato tre anni per sottoporre al consiglio la delibera – dice Giulio Tantillo di Fi – Solo per senso di responsabilità nei confronti di tanti cittadini non ci siamo opposti alla delibera. Siamo convinti che di poteva migliorare soprattutto a favore di coloro che hanno redditi medio bassi. Abbiamo chiesto di accelerare i tempi per erogare i contributi potenziando gli uffici con tecnici esperti. Chiariamo a chi ha memoria corta che questo regolamento e’ identico per il 90% a quelli precedenti e che la metà dei contributi sono le economie della amministrazione passata. Molto e’ stato fatto ma tanto si dovrà fare in futuro per risanare il centro storico, soprattutto gli edifici fortemente degradati”.
“Un grande senso di responsabilità del consiglio comunale ha portato all’approvazione del settimo bando per il recupero del centro storico – dice il vicepresidente della Prima circoscrizione Ottavio Zacco – non aveva senso tenere ancora nel cassetto una delibera così importante, per questo chiedevo da tempo che venisse discussa per mettere fine al degrado in cui versano alcuni immobili del centro storico. Molti proprietari aspettavano l’ultimo bando per recuperare gli immobili, infatti dopo questo non hanno più chance: o ristrutturano o vendono a chi veramente ha voglia di recuperare il patrimonio storico della città. Mi auguro che con questo bando si avviino i recuperi degli immobili fortemente degradati ed a rischio crollo, soprattutto nei quartieri dove ancora c’è tanto da fare”.
“Il consiglio ha approvato il regolamento per il settimo bando con un largo voto favorevole – dice il presidente della commissione Urbanistica Alberto Mangano – E’ una buona notizia per la città, ma occorre rilevare che non sempre la politica è coerente con le dichiarazioni che vengono rese il giorno dopo. Infatti si poteva fare prima, anche un anno prima, questo atto importante perché mette in moto una parte dell’economia cittadina con positive ripercussioni su investimenti e occupazione. Tredici milioni di euro significa investimenti per almeno 26 milioni nel recupero di edilizia degradata del centro storico, che può vivere una nuova stagione collegata alle scelte di valorizzazione già fatte dall’Amministrazione con i provvedimenti su isole pedonali e traffico e con il riconoscimento dell’itinerario Arabo-Normanno da parte dell’Unesco. Ma non basta. Ho detto nel mio intervento che mi auguro che questo sia l’ultimo bando legato all’attuale Ppe che, dopo 23 anni, deve essere profondamente rivisto per adeguare regole e modalità di intervento alle nuove esigenze, come quelle derivanti dalla questione energetica e dalla dotazione di servizi e manutenzioni in maniera integrata che solo una revisione delle norme di un nuovo piano particolareggiato possono garantire”.
“Si riscaldano i motori per far ripartire l’economia nel settore dell’edilizia a Palermo – dice Tony Sala del Mov139 – Si prevede che in totale si sbloccheranno complessivamente oltre 40 milioni di euro e 400 posti di lavoro per un centro storico fortemente degradato. Molto e’ stato fatto, ma tanto si dovrà fare in futuro per risanare e rendere vivibile il centro storico. Aggiungo che l’azione di recupero del Centro Storico si completa con l’eliminazione del mercato abusivo di arredi, vestiti, suppellettili, di tutto e di più che si svolge ormai ogni giorno a Ballaro; la sera le strade sono già occupate dalla merce in “bella esposizione” in un continuo con i cassonetti dei rifiuti ancora pieni. Si dovranno prevedere iniziative, azioni di legalità che come potenti farmaci aiutino il corpo rappresentato dai residenti e commercianti che ancora non si sono rassegnati e confidano in un intervento risolutivo da parte di tutte le istituzioni”.