Considerato da sempre una infrastruttura determinante per lo sviluppo del territorio, l’aeroporto “Florio” di Birgi vive l’ennesima stagione difficile. In Airgest, la società che gestisce l’aeroporto, sono cambiati i consigli di amministrazione, il presidente, ma i problemi sembrano essere sempre gli stessi.
Cambiano i volti, le compagnie aeree, la politica e i suoi indirizzi, ma la struttura sembra rimanere ingessata tra mille problemi. Come quello delle ultime settimane, annunciato da una serie di disservizi, ma venuto fuori soprattutto in seguito alla decisione della compagnia AirBee di sospendere i voli. Adesso, a parlare è il presidente di Airgest, Salvatore Ombra, in carica dal luglio del 2007, di cui più volte sono state chieste, nelle ultime settimane, le dimissioni. Nel suo intervento in consiglio provinciale, riunito in seduta straordinaria proprio per affrontare il tema spinoso dell’aeroporto, l’esordio è stato di chi non ha intenzione di regalare niente a nessuno. E in primo luogo alla politica. “Non sono permeabile alle sterili polemiche politiche – ha detto – e non ho tempo per fare il parafulmine a diatribe di partito, e non consento a nessuno di denigrare il lavoro svolto da me, dal mio consiglio di amministrazione e da tutti i miei collaboratori a sostegno dello sviluppo dell’aeroporto”.
Sulla questione AirBee, Ombra sembra mettere le mani avanti: L’aeroporto – spiega – non ha alcun tipo di rapporto con le compagnie aeree, se non per quello che concerne l’erogazione dei servizi di terra. Pertanto, così come non è merito di Airgest il buon funzionamento di Ryanair, in egual misura non sono a noi imputabili i disservizi di Airbee”.
Non esita, perciò, a definire l’aeroporto “vittima quanto gli utenti di quanto accaduto”, visto che l’Airgest si sarebbe fatta carico, al di fuori di qualsiasi obbligo, “di costi accessori, assistenza ai passeggeri, prolungamenti di turni, senza considerare l’enorme danno di immagine che ne è derivato”. Impotente di fronte la dèbacle di Airbee, Ombra ha intenzione di “ ottenere per le vie legali quello di cui siamo stati arbitrariamente privati, cioè l’erogazione di un servizio di pubblico trasporto”.
Ma vediamo, insieme a Ombra, la vicenda AirBee. Nel gennaio scorso, AirOne comunica all’Enac e al ministero dei Trasporti la volontà di recedere dal contratto per la gestione dei servizi aerei di linea. Del resto, spiega il presidente, “l’accordo con Airone aveva forti punti di criticità determinati da una scarsa aderenza con le esigenze dell’utente medio che utilizza il nostro scalo”.
A partire, ad esempio, dalla necessità, più volte manifestata dalla dirigenza Airgest, di riattivare la rotta per Milano. Venuta meno la garanzia AirOne, Birgi rischiava di perdere ogni collegamento con Roma e con Milano. “Per tale ragione – ricorda Ombra – è stata chiesta agli enti preposti, Enac in testa, la convocazione di una riunione operativa per individuare le misure necessarie affinché il Vincenzo Florio non si trovasse in scopertura di collegamenti nazionali durante la stagione estiva”.
Da qui, l’attivazione, da parte dell’Enac delle consultazioni a cui avrebbe risposto solo l’AirBee, compagnia aerea bresciana a capitale interamente privato. L’8 luglio scorso partiva l’attività. “E già nella prima giornata – racconta il presidente – ritardi e cancellazioni di voli”.
E’ lo stesso Ombra, poi, a ricordare che “dal 2000 al 2006 l’Airgest non ha mai chiuso un bilancio in attivo”. Un percorso tutto in salita, in sostanza. Attualmente, lo scalo offre lavoro a 70 dipendenti e l’Airgest gestisce direttamente alcune aree interne all’aerostazione destinate a spazi commerciali che rappresentano ulteriori fonti di reddito per la società.
Ombra assicura che “sono già in corso trattative con compagnie aeree quotate e affidabili”, assicura, ma non dimentica di ricordare che “ciò richiede investimenti e denaro. Se il territorio è convinto della necessità di attivare nuovi e duraturi contatti con compagnie aeree affidabili – aggiunge – sappia che è indispensabile prepararsi ad una attività di incentivazione sotto forma di contributi promozionali ed investimenti a vario titolo che l’aeroporto da solo non è in grado di sostenere”.
E mentre Gesap annuncia la vendita delle azioni in Airgest, il presidente della Provincia, Mimmo Turano, assicura “il massimo impegno affinchè la società resti in mano pubblica, con la Provincia quale socio di riferimento”.