Sicilia, riduzione del disavanzo della Regione a 898 milioni

Regione, disavanzo a quota 898 milioni: in un anno è sceso di 3,1 miliardi

Dagnino Schifani e Tozzo
Schifani: "Grandissimo risultato"

PALERMO – Il Rendiconto 2023 della Regione Siciliana rispetta le aspettative ventilate nei giorni scorsi e così la Sicilia si scopre ad un passo dalla risoluzione dell’annoso problema del disavanzo.

Il Consuntivo dello scorso anno, approvato nel pomeriggio di martedì dalla Giunta, indica un disavanzo di 897 milioni e 949mila euro: un dato in netto calo rispetto al 2022, quando si era fermato poco sopra i quattro miliardi di euro. La riduzione in 12 mesi è stata di 3,1 miliardi di euro.

Come si è arrivati alla riduzione del disavanzo

Un traguardo figlio anche dell’aumento delle entrate derivanti dalla crescita economica e del Pil, ma non solo. La Regione mette in fila le mosse attuate negli anni che hanno portato all’abbattimento del disavanzo: una allocazione di quote di recupero delle passività per 500 milioni di euro; il riconoscimento da parte dello Stato di un ristoro crescente di cofinanziamento del Fondo sanitario (300 milioni nel 2023); il blocco del turnover; il risparmio sulle locazioni passive; il contenimento della spesa delle società partecipate e degli enti regionali; l’estinzione di contratti derivati; la rinegoziazione di 2,1 miliardi di mutui del Mef con Cassa depositi e prestiti.

Schifani: “Grandissimo risultato”

“Un grandissimo risultato”, è il commento a caldo del governatore Renato Schifani, in conferenza stampa accanto all’assessore all’Economia Alessandro Dagnino e al Ragioniere generale Ignazio Tozzo. Dietro alle spalle le slide preparate per l’occasione. Nel 2021 il disavanzo era di oltre 6,1 miliardi di euro, nel 2020 ammontava a quasi sette miliardi. Il punto più alto degli ultimi sei anni è stato toccato nel 2019: 7,4 miliardi.

“È stata una riunione di governo estremamente significativa per la storia dei conti della Regione”, ha aggiunto Schifani che ha ringraziato Dagnino e il suo predecessore Marco Falcone. Il Rendiconto generale sancisce anche un forte incremento della liquidità, con il fondo cassa che raddoppia in due anni da 4 miliardi a un totale di quasi 8 miliardi di euro. “Segno della solidità finanziaria della Regione”, osserva Tozzo.

Dagnino: “Dal deficit al surplus”

Dagnino spinge il pallone più avanti: “Siamo ormai vicini alla realizzazione di un ulteriore obiettivo estremamente ambizioso, passare dal deficit al surplus. Si apre un nuovo capitolo nella storia della Regione che consentirà la realizzazione di forti investimenti per lo sviluppo della nostra terra”. Dopo i ringraziamenti a Tozzo e all’altro dirigente generale dell’Economia, Silvio Cuffaro (“hanno permesso la realizzazione dei risultati che oggi vengono sanciti nel documento finanziario”), Dagnino assicura: “Continueremo su questo percorso per rendere stabile e migliorare ulteriormente il risultato, coniugando rigore e sviluppo”.

Il Rendiconto 2023 finisce per essere un buon viatico anche per la risoluzione del contenzioso con la Corte dei conti per il mancato completamento dell’iter di approvazione della parifica dei rendiconti 2020 e 2021. “Siamo fiduciosi che il risultato raggiunto potrà contribuire alla più celere definizione del contenzioso”, assicura Dagnino.

Via libera al nuovo contratto dei Regionali

Il Rendiconto 2023, inoltre, avrà l’effetto immediato di sbloccare gli aumenti per i dipendenti regionali previsti dal nuovo contratto. L’accordo raggiunto diversi mesi fa all’Aran con i sindacati era stato stoppato proprio dalla Corte dei conti per la mancanza del Consuntivo 2023. “Non servono ulteriori passaggi all’Ars, basta l’ok della Giunta al Rendiconto”, assicura Dagnino.


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