Chiusura discarica Oikos, Misterbianco: "Ora inizia un'altra lotta" - Live Sicilia

Chiusura discarica Oikos, Misterbianco: “Ora inizia un’altra lotta”

Dopo la sentenza del Cga, l'aula consiliare misterbianchese ha votato all'unanimità una mozione sul futuro dell'impianto di Valanghe d'inverno.
CONSIGLIO COMUNALE
di
2 min di lettura

MISTERBIANCO – “È un giorno di commozione“, ma la lotta non è finita. E, anzi, la prossima deve ancora cominciare. Gli attivisti del comitato No discarica di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco non hanno nemmeno bisogno di dirsi a cosa pensano. La vittoria di una delle battaglie contro la discarica Oikos di contrada Valanghe d’inverno è arrivata quando uno dei principali combattenti, Santo Gulisano Consoli, non può più godersela. Eppure è stato lui a trovare per primo la particella 131, il grimaldello che ha fatto saltare il castello di immondizia della famiglia Proto e, dopo la sentenza del Cga di cui LiveSicilia ha dato notizia ieri, ha chiuso i cancelli dell’impianto con un catenaccio lungo ventidue pagine di motivazioni.

È all’attivista morto a febbraio che è stata dedicata la mozione votata all’unanimità, ieri sera, dal Consiglio comunale di Misterbianco. Ventuno votanti favorevoli su ventuno presenti, per un ordine del giorno che comincia con un’affermazione lapidaria: “La discarica Oikos di contrada Valanghe d’inverno è sempre stata abusiva“. Il testo è stato approvato dall’aula consiliare misterbianchese, dopo che lo stesso sindaco Marco Corsaro aveva salutato la decisione del Cga come “fondamentale”, anche per aiutare l’intera Sicilia a “superare definitivamente” il modello delle discariche di rifiuti solidi urbani. 

L’ordine del giorno misterbianchese ripercorre le tappe di una storia intricata e piena di colpi di scena. Dopo la prima chiusura nel 2014, sollecitata “dal nostro concittadino onorario Niccolò Marino, allora assessore ai Rifiuti“. Passando per la condanna per corruzione, nel processo di primo grado scaturito dall’operazione Terra Mia, nei confronti tra gli altri dell’architetto Gianfranco Cannova e del patron della discarica Mimmo Proto. Fino ad arrivare alla sentenza del Tar di Catania che, a giugno 2022, dichiara che “il rinnovo dell’Aia 2019 è illegittimo” e che “gli atti del procedimento amministrativo devonono essere inviati alla procura della Repubblica di Palermo e di Catania per le eventuali valutazioni di competenza”.

Si arriva così alla sentenza del Cga resa nota ieri. Che conferma in toto le valutazioni del Tar. “Il comitato No discarica di Misterbianco e Motta e le amministrazioni dei Comuni interessati, che dal 2010 si sono mobilitate incessantemente coinvolgendo la cittadinanza di entrambe le comunità martoriate, non si sono mai arresi“, si legge ancora nell’ordine del giorno approvato ieri.

La discarica è sempre stata abusiva – prosegue il documento – Non ci siamo stancati di ripeterlo in questi 13 anni di lotte preceduti da 30 anni di miasmi, crolli, puzze, territorio invaso dalla munnizza di tutta la Sicilia. Come Consiglio comunale, non ci stancheremo di chiedere conto alla politica e alla proprietà della tutela della salute pubblica conculcata in questi anni perché la bonifica e il totale ripristino dei luoghi e non solo la messa in sicurezza post mortem sarà la nostra prossima più strenua lotta“. E, si legge in conclusione: “Nuovamente pronti a vigilare e monitorare che la bonifica sia eseguita secondo legge“.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI