“La mia campagna elettorale non poteva che concludersi nei quartieri popolari della città, quei quartieri i cui cittadini e le cui cittadine mi hanno insegnato tanto. Mi hanno insegnato soprattutto l’importanza del condurre insieme le battaglie per i propri diritti e per il cambiamento.” Mariangela Di Gangi spiega con queste parole la propria scelta di “farsi in quattro per Palermo”, concludendo la campagna elettorale con quattro comizi in altrettanti quartieri periferici della città. Si comincia allo Sperone giorno 9 alle 17, poi a Borgo Nuovo alle 19 e poi venerdì 10 il CEP alle ore 17 e lo ZEN alle ore 19. A questi due ultimi appuntamenti parteciperanno anche Erasmo Palazzotto e Giampiero Trizzino “persone con cui ho condiviso questo percorso – chiarisce Di Gangi – e con cui da sempre condivido l’idea che persone e quartieri sono al centro del nostro agire.”
“Scelte non casuali perché ognuno di questi quartieri è a suo modo un simbolo e proprio per questo per ciascuno abbiamo scelto uno slogan specifico. Allo Sperone, ci chiediamo e chiediamo “Comu finiu?!” a proposito dei lavori di riqualificazione e per nuovi servizi annunciati due anni fa dalla Regione e dal Comune in pompa magna. Per l’ennesima volta quei fondi Gescal risalenti ormai ad oltre dieci anni fa, rischiano di andare perduti. A Borgo Nuovo un titolo altrettanto provocatorio, riferito alla figuraccia che la malapolitica del centrodestra ha fatto in questi anni rispetto alle problematiche di Bellolampo. Al Cep, ancora una volta un richiamo ad una incompiuta, il campetto di via Calandrucci che periodicamente viene ripulito dai volontari e dalle associazioni della zona ma resta in uno stato di abbandono che non lo rende fruibile dalle ragazze e dai ragazzi della zona. Infine allo Zen, un ringraziamento a tutta la sua comunità per quanto ha rappresentato in questi ultimi anni, con i continui piccoli successi ottenuti grazie ad un impegno corale di cittadini e cittadine, che rappresenta un modello positivo, al di là dell’opinione diffusa in città e nel paese rispetto a quel quartiere.”