Continua a tenere banco il caso della Sesta circoscrizione del comune di Palermo. Dopo le elezioni, infatti, le commissioni elettorali, una per circoscrizione, si sono riunite sotto la presidenza di un giudice di pace per il controllo dei verbali e la proclamazione degli eletti.
Un compito non facile, visto che ben tre presidenze restano in bilico per una manciata di voti e già si annunciano ricorsi al Tar. Ma a destare maggiore sorpresa è proprio il caso della Sesta dove il presidente della commissione ha deciso di non applicare il doppio proporzionale previsto dalla nuova legge elettorale, cioè quello adottato negli altri sette quartieri, ma il proporzionale semplice come nel 2007.
E a poco sono servite le rimostranze dei candidati come Francesco Riina che, con il doppio proporzionale, sarebbero eletti mentre a seguito della decisione del giudice sono rimasti fuori dal consiglio. Candidati che si sono rivolti anche a un legale per un parere che ha confermato la correttezza del doppio proporzionale.
Ma al di là dell’interpretazione della legge, appare assurdo che in sette circoscrizioni si segua un metodo e solo nella Sesta se ne segua un altro. Un bel guazzabuglio, a cui nessuno sembra saper dare risposta. Al comune allargano le braccia: “Noi non possiamo intervenire – dice un dirigente – i candidati possono solo fare ricorso al Tar”. Stessa risposta arriva dagli Enti locali e dalla Prefettura. Insomma, nessuno sembra poter fare niente mentre già si annunciano ricorsi e richieste di risarcimento che si protrarranno per anni.
