Cobas: “Stop indennità illegittime | Pronti alla denuncia in Procura”

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13 Ottobre 2015, 19:09

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PALERMO – ”Il presidente Crocetta, sedicente paladino di moralità e di trasparenza, anziché plaudire all’azione amministrativa del ragioniere generale che ha fatto la circolare sulla gratuità degli incarichi di sottogoverno ai dirigenti e ai dirigenti generali cosa fa? Si attiva politicamente per tentare di studiare una sanatoria per i tre anni e mezzo pregressi e consentire, così, ai suoi amici di tenere in saccoccia le indennità illegittime come, invece, sottolineato dalla circolare di Salvatore Sammartano”. Lo dice il sindacato Cobas/Codir.

”Il presidente della Regione – prosegue – con questo inaccettabile comportamento, quantomeno arrogante e omissivo, sta riuscendo in un’impresa incredibile: far passare Lombardo ed il suo precedente Governo per il governo delle pudiche educande che ha tentato di ripianare i conti con le disposizioni, oggi ‘pietra dello scandalo’, e contrastare, così, il malcostume della casta. Parallelamente alla difesa di questi scandalosi privilegi, il governo regionale nella sua interezza, invocando una improbabile spending review, mette in campo, anche con l’ausilio di certa stampa compiacente, una serie di provvedimenti coercitivi nei confronti dei dipendenti regionali che servono, in realtà, solo come paravento di una vergognosa impalcatura di privilegi a favore di lacché di partito, portaborse e yesman”.

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Il Cobas/codir non ci sta e, nell’esercizio delle proprie prerogative statutarie, sta predisponendo una precisa denuncia alla Procura e alla Procura della Corte dei Conti per danno erariale. “La circolare di Sammartano – dicono segretari generali del Cobas-Codir, Marcello Minio e Dario Matranga – vieta il pagamento dei dirigenti per ulteriori incarichi e vigileremo perché siano rispettate tutte le disposizioni legislative: adesso la moltitudine di mosconi sopra il miele dovrà restituire tre anni e mezzo di indennità non dovute e il governo, vergognandosi, dovrebbe conseguentemente prendere atto di questa penosa vicenda prendendo l’unica decisione possibile: chiedere scusa ai cittadini o dimettersi”.

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13 Ottobre 2015, 19:09

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