14 Dicembre 2019, 06:04
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PALERMO – Il comune di Palermo si appresta a stabilizzare altri 110 precari. La giunta Orlando ha approvato giovedì il nuovo piano triennale dei fabbisogni 2019-2021 che, al di là delle buone intenzioni, ha somme sufficienti solo per trasformare 110 ex Lsu in lavoratori a tempo indeterminato, grazie ai fondi regionali, oltre al concorso per dirigenti tecnici che resta ancora in piedi.
“Prosegue un percorso che in poche settimane porterà alla definitiva chiusura dell’era del precariato al Comune di Palermo – commentano il sindaco Leoluca Orlando e il vice Fabio Giambrone – Un modo per rendere stabili diversi servizi e per dare una sicurezza personale e lavorativa a centinaia di famiglie, grazie a un importante lavoro fatto dagli uffici”.
In realtà a firmare i contratti saranno, oltre ai 110 ex Lsu pagati dalla Regione, tutti categoria B a 13 ore settimanali, anche 34 ex Lsu del bacino statale per i quali era già stata decisa la stabilizzazione ma che sono rientrati in questa tornata. Restano fuori una settantina dell’ex bacino nazionale del Consorzio Palermo Lavoro, che saranno stabilizzati nelle prime settimane del 2020 secondo le indicazioni della legge Madia.
Il comune di Palermo conta ad oggi 5962 dipendenti (sui 7605 previsti) che costano, complessivamente, quasi 113 milioni di euro. Palazzo delle Aquile, per riempire tutti i vuoti, dovrebbe assumere oltre 1.500 persone ma le procedure in corso al momento riguardano solo 13 dirigenti, 10 funzionari e l’ufficio stampa. Una limitazione imposta dalle norme ma anche dai soldi in cassa: gli uffici hanno chiesto almeno 800 unità in più, specie funzionari e istruttori, anche alla luce di quota 100, ma i fondi bastano appena per le stabilizzazioni. Numeri comunque allarmanti, se si pensa che nel 2023 il Comune avrà meno di 5000 dipendenti, il che segna un record negativo nella storia recente della città e il pericolo di un “dissesto organizzativo”.
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14 Dicembre 2019, 06:04