“Con Martina unità possibile |Zingaretti non è così avanti”

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25 Gennaio 2019, 17:59

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Debora Serracchiani, deputata e già vicesegretario del Pd, è a Palermo per spingere la corsa congressuale di Maurizio Martina. Il segretario uscente è dato indietro dai primi risultati parziali tra gli iscritti nella sfida con Nicola Zingaretti. Ma Serracchiani, che per il 2 febbraio sta organizzando a Roma un evento sulle donne che replicherà anche in Sicilia, ostenta fiducia e parla di un Pd che deve guardare al futuro, superando i limiti del passato, anche in Sicilia dove “c’è stata un’aspra dialettica”.

Onorevole Serracchiani, i dati parziali vedono in vantaggio Zingaretti. Il suo candidato Martina può ancora farcela?

“Sì, il dato nazionale vede Zingaretti avanti ma non così tanto come si legge sui giornali. Siamo 5-6 punti indietro e manca una buona parte del Sud”.

E siete fiduciosi sui numeri del Sud?

“Siamo fiduciosi sul fatto che c’è un’istanza riformista che va tenuta alta ma che occorra anche correggere gli errori del passato. Certo, le mozioni in parte si somigliano, stiamo nello stesso partito, ma c’è un’idea diversa di come affrontare le questioni del futuro”.

Qui al Sud il Pd alle Politiche è andato male, qui si è registrato l’exploit del Movimento 5 Stelle. Dove avete sbagliato?

“Il Movimento 5 Stelle ha risposto meglio a un’istanza di cambiamento. Alcuni loro temi sono stati più efficaci dei nostri, penso al reddito di cittadinanza, almeno per come è stato raccontato al Sud, poi vedremo come sarà attuato. Noi abbiamo pensato che fosse sufficiente mettere in ordine, come ad esempio abbiamo fatto con i fondi europei, ma non siamo riusciti a trascinare l’opinione pubblica del Sud”.

Lei è stata presidente di una regione del Nord. Ma le sembra normale che il Partito democratico da quando esiste non ha mai avuto un segretario, o un vicesegretario, o un presidente, o un segretario organizzativo, che sia nato a sud di Roma?

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“Potrei dire che non è normale che non ci sia stata mai una donna segretario. Sicuramente il Pd deve far crescere una classe dirigente al Sud. Nelle presidenze delle regioni del Sud, ad esempio, ci sono esperienze qualificanti”.

Che Pd ha trovato in Sicilia? Qui se le sono date di santa ragione al congresso…

“Diciamo che c’è stata un’aspra dialettica. Ora si fanno i conti con la storia, bisogna mettere un punto e tirare una linea. Anche perché noi siamo gli unici a fare il congresso così e non possiamo averne paura. Io difendo la scelta di aprire anche a chi viene fuori dal Pd e una delle cose che mi convince di più della mozione Martina è la proposta di mettere mano alle regole del Pd, che hanno bisogno di un tagliando”.

Ma hanno ragione quelli che sostengono che se vince Zingaretti nel Pd ci sarà una scissione?

“L’unico che riesce a tenere insieme tutti è Maurizio Martina, che tenta davvero di creare le condizioni per l’unità. Certamente la vittoria di Zingaretti può far venire in mente a qualcuno di avere un alibi per fare scelte diverse”.

Che ne pensa dell’appello di Calenda per un fronte europeista e antipopulista?

“Mi sembra positiva come base di discussione, ma non definitiva. Credo che sia l’inizio di una discussione, il Pd deve allargare il campo ad altre forze europeiste. Questo non significa nascondere sotto al tappeto il nostro simbolo”.

 

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25 Gennaio 2019, 17:59

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