CATANIA – Il primo ciak del processo a carico degli ex rettori di Catania Francesco Basile e Giacomo Pignataro e altri sette ex direttori di dipartimento d’ateneo (Giuseppe Barone, Michele Maria Bernadetta Cavallaro, Filippo Drago, Giovanni Gallo, Carmelo Giovanni Monaco, Roberto Pennisi e Giuseppe Sessa) per abuso d’ufficio e falso è previsto oggi davanti alla III sezione del Tribunale di Catania.
Lo scorso maggio infatti l’udienza aveva subito uno stop a causa di un difetto di notifica a una delle persone offese nel procedimento penale. Procedimento che è nato dall’inchiesta della Digos su una serie di concorsi e bandi accademici all’Università di Catania che per l’accusa sarebbero stati predisposti per essere cuciti addosso al candidato vincitore prescelto ancor prima dell’assegnazione.
Il processo programmato per oggi è lo stralcio principale dell’inchiesta. I nove imputati sono stati rinviati a giudizio dalla gup ma sono stati prosciolti dal reato di associazione a delinquere. Nelle 38 pagine di motivazioni la giudice Marina Rizza ha parlato di gruppi di potere (almeno due, uno contrapposto all’altro) che però non hanno i tratti delineanti della qualificazione giuridica di “associazione a delinquere”.
La Procura di Catania però ha impugnato la sentenza di non luogo a procedere davanti alla Corte d’Appello rilevando nel ricorso i punti focali sulla prova dell’esistenza ‘l’associazione a delinquere’ e alcune lacune nelle motivazioni del gup. L’udienza sul ricorso doveva svolgersi lo scorso 15 settembre ma per un difetto di notifica anche questa è saltata. Tutto è stato rinviato al 24 novembre 2022. Questa decisione è molto attesa dagli imputati perché potrebbe avere effetti nell’andamento del processo.
L’inchiesta Università bandita ha anche un secondo troncone che riguarda 45 imputati. Anche questo processo ha avuto un travagliato start: i giudici del collegio si sono dichiarati incompatibili e hanno rinviato a un’altra sezione del tribunale. L’inizio è programmato per il 15 ottobre.
