PALERMO – I Comuni siciliani devono pagare le spese di trasporto dei disabili verso i centri di riabilitazione e di fisioterapia oltre alle spese di trasporto verso gli asili, la scuola e i corsi di formazione. A dirlo è il giudice del lavoro del Tribunale di Termini Imerese, Chiara Gagliano, in una sentenza nella quale condanna il Comune di Piana degli Albanesi al pagamento di un rimborso pari a 88mila euro oltre gli interessi e le spese legali.
A vincere la causa sono state sei famiglie di residenti che dopo avere avuto negato il pagamento delle cifre, invece sborsate nel 2012, hanno deciso di fare vale i diritti dei propri figli disabili davanti al giudice, con il patrocinio degli avvocati Paola Saladino e Giovanni Puntarello dello studio Legalit. Per quest’ultimo “si tratta di una importantissima sentenza volta a riconoscere e tutelare i diritti delle persone disabili e delle loro famiglie. L’uguaglianza dei diritti e la pari dignità sociale – prosegue – devono essere condizioni pienamente raggiunte e non meri dettami legislativi”.
Nel merito il giudice ritiene, infatti, che “il costo del trasporto da e per i centri di riabilitazione e di fisioterapia non può in alcun modo gravare sulle famiglie dei disabili, sicché – continua la decisione – il Comune, ove non organizzi servizi di trasporto gratuiti, è obbligato a rimborsare le spese a tal fine sostenute dalle famiglie”. I Comuni, così, hanno due possibilità: o organizzano un servizio di trasporto Comune o devono prevedere delle cifre per il rimborso. In questo secondo caso, però, per il giudice, a valere sulle casse comunali non sarà la spesa effettivamente sopportata dalle famiglie ma quella pari all’indennità chilometrica di un quinto del costo della benzina moltiplicata per il percorso stabilito.