Estorsione, condannata |Grazia Santapaola, cugina di Nitto - Live Sicilia

Estorsione, condannata |Grazia Santapaola, cugina di Nitto

Sentenza esemplare per la lotta al racket delle estorsioni. Condanna per quattro persone, tra queste Grazia Santapaola, cugina del capomafia Nitto. Soddisfatta la presidente dell'Associazione Antiracket e Antiusura etnea, che si era costituita parte civile

 

RACKET DELLE ESTORSIONI
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CATANIA – Per un commerciante di San Cristoforo si chiude una pagina di paure, minacce e vessazioni. Una vita in ginocchio, sotto l’ombra insidiosa della mafia: dal 1987 pagava il pizzo, sborsava 250 mila lire, poi diventati nel 2001, 130 euro al mese. Per questa vicenda la seconda sezione penale di Catania ha condannato quattro vertici di Cosa Nostra Catanese. Una sentenza esemplare per la storia della lotta al racket delle estorsioni.

I suoi aguzzini finirono in manette due anni fa, un collaboratore di giustizia sfondò il muro dell’omertà e fece nomi e cognomi. Nel luglio del 2011 la Squadra Mobile di Catania su delega del sostituto procuratore Iole Boscarino della Dda di Catania eseguirono un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per Grazia Santapaola, 54 anni e Carmelo Bonaventura, 49 anni, conosciuto come “Melo ‘u disperato”. I reati contestati furono di estorsione, in concorso, con l’aggravante di aver favorito l’organizzazione mafiosa Santapaola-Ercolano. La stessa accusa pesò nel capo di Giovanni e Luciano Musumeci. Un processo lungo quello che si è appena concluso: un procedimento dove l’imprenditore ha voluto metterci la faccia costituendosi parte civile insieme all’Associazione Antiracket e Antiusura Etnea (Asaae). Interrogato il commerciante ha dimostrato grande coraggio: infatti, interrogato dai Pm ha confermato le rivelazioni del collaboratore di giustizia.

Grazia Santapaola, cugina del boss Benedetto, è stata condannata dal Tribunale a 8 anni e 4 mesi di carcere e al pagamento della multa di 8 mila euro. Inoltre, il giudice ha disposto la confisca dei beni per un valore di 13 mila e 400 euro. 11 anni e 8 mesi di pena e 8 mila euro di multa per Carmelo Bonaventura. Rispettivamente 7 anni e seimila euro di multa per Giovanni Musumeci, e 10 anni e 10 mesi e 8 mila euro di multa per Luciano Musumeci. Gli imputati sono stati condannati a risarcire le parti civili: 35000 euro per il commerciante di San Cristoforo e 5 mila euro per l’Asaae. Estinzione del reato per prescrizione invece per Matteo Orlando.

Soddisfazione per il presidente dell’Associazione Antiracket Gabriella Guerini che ha commentato: “Una sentenza che serve a ricordare che denunciare conviene. I problemi maggiori li ha chi per paura resta assoggettato all’illegalità”.

Grazia Santapaola, oltre ad essere cugina del noto boss Nitto, è moglie di Salvatore Amato e madre di Alfio Amato, ritenuti entrambi personaggi di indubbio rilievo all’interno del clan. Grazia Santapaola, insieme al marito, conosciuto come Turi, nel 2000 era tra gli indagati dell’operazione antidroga “Ottanta Palme”. Nell’ambito di quell’inchiesta la donna fu intercettata mentre, durante una riunione, si vantava che, poiché era imparentata con il capomafia, ella rappresentava il “sangue blu” di Cosa Nostra catanese.

 


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