“La memoteca” di Marco Pomar (Novantacento, pag. 160, euro 9,90) continua a riscuotere un grande successo. La raccolta di racconti, infatti, dopo essere stata in classifica per tre settimane consecutive, stavolta scala la vetta dei top 5 dei libri tascabili più letti a Palermo, redatta dall’edizione locale de La Repubblica. E’ un risultato importante, quello conseguito dall’esordiente Marco Pomar, un risultato che è venuto in primo luogo grazie alla risposta positiva del pubblico, che ha fatto diventare questo libriccino una vera rivelazione. Forse in questi tempi di crisi, poter leggere il ritratto di una realtà spesso paradossale e dolorosa senza perdere la capacità di ridedrci un po’ su è la chiave per affrontare meglio la vita. O forse i protagonisti delle storie di Pomar, nella loro assurda umanità, riescono a fare breccia nei nostri cuori, risvegliando una simpatia che diventa empatia, nel senso più arcaico del termine: dal “provare emozioni con” all’ “immedesimarsi con”. Perchè “La memoteca” nasconde tanti mondi. E’ un mosaico variegato di sentimenti e di esperienze che si compone attraverso la lettura dei ventotto racconti brevi che compongono la raccolta. E’ una scatola dei ricordi, dalla quale, a distanza di anni, tireremo sempre fuori qualcosa di inaspettatto che non sempre ci piacerà ritrovare. E’, per certi versi, persino uno specchio, che forse non restituisce il riflesso fedele delle nostre esistenze, così come vorremmo immaginarle, ma che di sicuro ne rimanda due aspetti fondamentali ed innegabili: la mutevolezza e la varietà.
Per la terza settimana consecutiva, la raccolta di racconti di Marco Pomar è nella top 5 dei tascabili più letti a Palermo secondo La Repubblica.
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