PALERMO – Il suo ritorno in Sicilia è stato salutato con favore dal pubblico rosanero, che in lui rivede sempre il capitano di mille battaglie e il condottiero di un gruppo che conquistò la promozione in A dopo anni d’oblio. Adesso che Eugenio Corini ha smesso ormai da tempo i panni del calciatore per vestire quelli da tecnico del Palermo la responsabilità del mister bresciano sono quasi le stesse di qualche anno fa se non addirittura aumentate “L’ultimo è stato un anno di studio – ha dichiarato l’allenatore al sito ufficiale rosanero – dove c’è sempre da migliorarsi per capire la propria professione e le squadre in attesa di una chiamata che è arrivata da una squadra che amo profondamente e con cui ho avuto la possibilità di sviluppare quattro stagioni da calciatore consapevole delle difficoltà che avrei trovato ma allo stesso tempo venuto con un grande spirito e voglia di raggiungere un obiettivo, sicuramente difficile, ma che secondo me abbiamo tutte le caratteristiche per farlo credendo tutti insieme in qualcosa di complicato ma allo stesso tempo realizzabile”.
La reazione alla chiamata proprio del Palermo il mister di Bagnolo Mella la descrive così: “Ho provato una grande emozione perché rappresenta per me qualcosa di straordinario. Poi successivamente ho pensato da allenatore cosa potevo dare a questa squadra analizzando il suo momento. Penso che ognuno dentro di sé deve riuscire a reagire per superare delle difficoltà e sono convinto che questi giocatori possono farlo, io ho solo dovuto stimolarli al punto giusto”.
Quel pubblico che ha riempito per ben due volte il ‘Barbera’ sotto la sua gestione per Corini deve tornare ad essere l’uomo in più in campo: “Qualche anno fa partivano già dall’1-0 perché la spinta dei tifosi era talmente forte da darci questo vantaggio. L’atto di fede con il Chievo è stato straordinario anche se poi non siamo riusciti a ripagare il pubblico con una prestazione degna. Io spero sempre che ogni gara ci sia sempre uno spettatore in più perché solo attraverso la loro fede possiamo raggiungere il nostro obiettivo che tutti in fondo al cuore speriamo e che la città, i tifosi, la società hanno conquistato anni fa e adesso meritano”.
Nel nuovo anno l’Empoli di Martusciello attende i rosanero al varco, ecco il punto di vista del ‘Genio’ sul match in Toscana: “Con l’Empoli è uno scontro diretto che in ottica salvezza acquisisce un’importanza maggiore. Sappiamo che sono un’ottima squadra che gioca bene a calco ma la affronteremo sapendo che ce la giochiamo a casa loro preparandolo dal punto di vista giusto con la voglia di portare a casa un risultato positivo”.