Corleone, il sindaco: "Riina provoca, ma nessuno ci ricaccerà indietro"

Corleone, il sindaco: “Riina provoca, ma nessuno ci ricaccerà indietro”

Le parole del figlio del boss. L'intervista a Walter Rà

PALERMO- “Non c’è dubbio, parliamo di una provocazione. Non la consentiamo. Qui abbiamo voltato pagina, nessuno ci farà tornare indietro”.

Walter Rà, 33 anni, sindaco di Corleone ha un tono di voce appassionato e offeso. Il messaggio social di ‘Salvuccio Riina’ che ha salutato “da via Scorsone”, la strada di residenza della sua famiglia, non è passato inosservato. Dall’accaduto è scaturita una replica netta del Comune, che descrive l’accaduto come un ‘un vile attentato’.

Dunque, sindaco, il motivo del vostro sdegno?
“Tutti sanno che quella via, da anni, porta il nome di Cesare Terranova, valoroso magistrato ucciso dalla mafia. La provocazione, come dicevo, è evidente”.

Perché provocare?
“Per lanciare un segnale di presenza sul territorio, magari anche all’interno di un certo mondo. Noi non vorremmo dare spazio a un personaggio del genere, visto che, oltretutto, non è nemmeno la prima volta che si fa vivo. Ma è necessario ribattere”.

E avete usato toni chiarissimi e duri.
“Certo, non potevamo fare altrimenti. Sa cosa mi conforta?”.

Cosa, sindaco?
“I messaggi che sto ricevendo da molti cittadini. Si complimentano per l’iniziativa, mi incitano ad andare avanti e riferiscono di non poterne più di certe brutte storie del passato”.

Sono davvero storie trascorse?
“Sì. E non ci faremo ricacciare indietro, nel brand negativo con cui abbiamo convissuto per anni. C’è stato un cammino importante. Siamo, da anni, liberi dalla mafia. Però…”.

Però?
“Però non abbassiamo la guardia e stiamo attentissimi a certi fenomeni criminali che riguardano le nostre campagne. Fatti di violenza e di prepotenza che vengono monitorati”.

Corleone si è liberata completamente dalla sua ombra?
“Lo dico con il cuore in mano: è così. Sono nato nel 1991. Appartengo alle generazioni che non hanno vissuto le stragi, ma che hanno sentito quel terribile racconto. L’impegno per ricostruire è stato massimo. Tutti insieme ce l’abbiamo fatta”.

Chi va a Corleone, oggi, che realtà trova?
“Qualcosa di molto diverso rispetto agli stereotipi. Chi arriva qui, forse, ha un’idea preconcetta. Poi, riparte con il sorriso di chi l’ha cambiata”.

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