Cronaca

Covid, in Sicilia torna la paura|Musumeci: “Non escludo misure”

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07 Agosto 2020, 14:20

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PALERMO- E fu così che la Sicilia, dopo avere pensato di potersi mettere alle spalle la paura con una estate tranquilla, riscoprì il Coronavirus in forza della cronaca.

Sale l’indice Rt

I numeri sono eloquenti, non piegabili alle interpretazione e raccontano un panorama variabile. Come abbiamo già scritto: “Sono 12 le Regioni con l’indice Rt sopra 1, secondo il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute che riporta una analisi dei dati relativi al periodo 27 luglio – 2 agosto 2020, successivo alla terza fase di riapertura avvenuta il 3 giugno 2020.

In particolare Rt più alto risulta in Sicilia (1.62), seguita dalla Provincia autonoma di Bolzano (1.43), e da Provincia autonoma di Trento e Veneto, entrambe con 1.28, Campania (1.25), Toscana (1.2), Liguria (1.16), Marche (1.13), Puglia (1.1), Lazio (1.08), Lombardia (1.04), Emilia Romagna (1.01). Tre le Regioni con indice Rt 0: Basilicata, Calabria e Molise”. I contagi sono ancora bassi in senso assoluto, ma non tanto da stare tranquilli. Si può ovviamente sperare che le cose migliorino fino a dissolvere i timori di tutti. Intanto, la realtà parla chiaro.

L’avvertimento di Musumeci

“Saranno i numeri che ci diranno se dobbiamo chiudere di nuovo tutto”. Lo ha detto il presidente della Regione Nello Musumeci, oggi a Caltanissetta, in merito all’aumento dei contagi da coronavirus in Sicilia, frasi riportate da un lancio Ansa.

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“Ho lanciato un appello 15 giorni fa – dice il presidente – mi pare che questo appello non sia stato raccolto e quindi non escludo che ci possano essere misure ulteriormente restrittive. Nel frattempo sono stati chiusi alcuni esercizi commerciali, pensiamo nei prossimi giorni, con le forze dell’ordine, preposte a questo servizio, di chiuderne altri perché i gestori non impongono ai propri clienti il rispetto delle norme di prevenzione e di cautela. Al tempo stesso rinnovo l’appello a tutti per poterci godere questa estate in relax ma con qualche piccolo sacrificio. La mascherina, il distanziamento, mantenere un metro di distanza, penso che sia il minimo per evitare di fare concorrenza alle Regioni del Nord in termini di coronavirus. Siamo stati così bravi per tre mesi con la linea della fermezza e del rigore. Credevo di poter avere fiducia nella responsabilità dei siciliani non vorrei ricredermi”.

Senso di responsabilità

Un appello alla responsabilità condivisibile, quello del governatore della Sicilia. E’ esperienza comune che si sia allentata quell’attenzione presente fino a qualche settimana fa e che si moltiplichino comportamenti leggeri e perfino imprudenti. La movida giovanile può essere una frontiera interna da tenere sotto controllo per evitare guai.

Razza denuncia: caos migranti

C’è poi la questione delle persone migranti che tiene banco nella dialettica politica. In una nota, l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, dichiara: “Dodici migranti positivi provenienti dall’hotspot di Lampedusa e ora a bordo della nave. Nessuna sorpresa. Apprendo poi dai nostri sanitari che operano in provincia di Ragusa che sono stati individuati altri 8 nuovi positivi. Si tratta dei migranti che, giunti in Sicilia, erano stati poi inviati a Bari per poi essere riportati nuovamente indietro nell’Isola, a Pozzallo. Avevo denunciato questa incredibile gestione già sabato scorso in occasione della mia visita nel Ragusano. Questo caos è frutto delle indecisioni di chi a Roma sarebbe chiamato a decidere, ma che ad oggi non ha ancora definito un protocollo sanitario per la gestione dei migranti. La Regione, come è noto, sta agendo ben oltre le proprie competenze e lo fa innanzitutto nell’interesse della comunità e della salute di tutti, ma la situazione è davvero insostenibile. Il governo nazionale si ricordi che la Sicilia è Italia”.

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07 Agosto 2020, 14:20

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