Vaccino: "Ecco perchè farlo anche in gravidanza"

Covid e i rischi per il feto: “Ecco perchè vaccinarsi in gravidanza”

La nuova struttura anticovid dell'Arnas Garibaldi dedicata alle donne incinte: intervista a Giuseppe Ettore

CATANIA – Non vaccinarsi espone una donna incinta e il proprio bambino a gravi rischi di salute, per questo l’Agenzia italiana del farmaco ha consigliato la vaccinazione contro il Coronavirus anche in gravidanza e allattamento. Ma le donne incinte, di fronte alla quantità di informazioni frammentarie che circolano sui vaccini, potrebbero avere dei dubbi sull’opportunità di vaccinarsi. Proprio per incoraggiarle e offrire un’informazione il più possibile completa è nato il centro per la vaccinazione Covid per donne in gravidanza e allattamento dell’ospedale Arnas Garibaldi: ne parla a Livesicilia Giuseppe Ettore, primario di ginecologia del Garibaldi.

Dottore, in cosa consiste il nuovo servizio?

All’indomani della pubblicazione da parte dell’Aifa delle raccomandazioni su gravidanza e allattamento, abbiamo deciso di rendere operativo un punto in cui le donne potessero accedere al vaccino anti-Covid. La struttura, localizzata nell’Unità operativa di malattie infettive, svolge anche una funzione di prevenzione e informazione: grazie a un team formato da ostetriche, neonatologhe, ginecologhe, infermiere e infettivologi possiamo dare supporto informativo sufficiente a eliminare tutte quelle notizie allarmistiche che spesso portano le persone a non decidere e dunque a non vaccinarsi.

Perché puntare sull’aspetto informativo?

Il Covid, quando infetta una gravida, comporta diversi rischi e può causare diverse conseguenze importanti anche sul feto. Questo ci impone un motivo di attenzione e di sorveglianza: nel caso in cui una donna avesse dei dubbi sulla vaccinazione è nostro compito rendere più chiare delle informazioni che troppo spesso vengono apprese su internet o sui talk show, troppo frammentarie e che non danno serenità, soprattutto su una donna in gravidanza che di motivi di preoccupazione ne ha tanti.

Quali sono i rischi per una donna incinta contagiata dal Coronavirus?

Le probabilità di parto prematuro e aborto tardivo sono da due a tre volte maggiori: sono dati del Collegio inglese degli ostetrici e ginecologi. C’è un’incidenza quasi totale di taglio cesareo, perché se la donna è infetta va subito espletato il parto, e dunque il bambino rischia tutte le complicazioni legate alla prematurità, rischiando inoltre di finire in terapia intensiva.

Una donna incinta, però, potrebbe essere perplessa all’idea di vaccinarsi.

Proprio per questo la nostra iniziativa punta molto sull’informazione e la comunicazione. I maggiori dubbi che ci vengono posti riguardano i danni per il bambino, è l’elemento trainante, e il nostro compito è proprio mettere in contatto queste donne con degli specialisti che possano guidarle in un percorso informativo basato il più possibile sulle conoscenze scientifiche disponibili, diradando la nebbia delle informazioni imprecise che si trovano su web o altri media.

Questo riguarda anche il momento successivo al parto. Ad esempio si è diffusa la convinzione che non si debba allattare se si è avuto il Covid o ci si è vaccinate perché si potrebbe passare l’infezione al bambino, ma è vero il contrario: con l’allattamento gli anticorpi della madre passano al neonato, irrobustendo le sue difese immunitarie.

Cosa dite alle donne indecise riguardo alla vaccinazione?

Parliamo dei rischi che corrono e delle conseguenze, sia per loro che per i bambini, e dei vantaggi che invece derivano dall’immunizzazione. Creare gli anticorpi significa proteggere sé stesse e i bambini, e i vaccini usati sono a mRna, dunque non contengono il virus né provocano danni genetici di alcun tipo.

Devo dire che le donne stanno manifestando un elevato interesse per la vaccinazione, spesso più loro che i partner, e per questo noi ci sforziamo di non limitarci a dire “Faccia il vaccino” ma ascoltiamo le perplessità e poi rispondiamo in linea con quello che la scienza conosce e dispone. Non è che noi produciamo e vendiamo vaccini: comunicare e informare correttamente è il compito della buona medicina ed è questo tema che con il direttore generale dell’Arnas Fabrizio De Nicola, il direttore sanitario Giuseppe Giammanco, il commissario straordinario all’emergenza Covid Pino Liberti e il direttore dell’Unità di malattie infettive Bruno Cacopardo, abbiamo voluto mettere al centro dell’attenzione.


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