Corruzione alla Pubbliservizi |La sentenza attesa per luglio

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25 Maggio 2018, 17:20

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CATANIA – Le arringhe delle difese degli imputati, gli avvocati Pietro Ivan Maravigna e Paolo Spanti, hanno caratterizzato l’udienza del processo all’ex presidente della Pubbliservizi di Catania, Adolfo Maria Messina, e al consulente della società partecipata dall’ex Provincia, Alfio Massimo Trombetta. Il difensore dell’ex presidente di Pubbliservizi ha evidenziato nella sua arringa che le condotte poste in essere dal suo assistito, al di là di un giudizio etico che non appartiene al processo, non sono penalmente rilevanti in quanto l’ente non è una società in house-providing e pertanto i suoi amministratori non sono agenti pubblici e non rispondono, dunque, di reati contro la pubblica amministrazione. Il procedimento per una presunta truffa emersa dall’operazione ‘Cerchio magico’ della guardia di finanza si celebra col rito abbreviato davanti al Gup Simona Ragazzi. I Pm Fabio Regolo e Fabio Saponara, nella scorsa udienza, a conclusione della requisitoria hanno chiesto la condanna a sei anni e due mesi di reclusione per Messina e a cinque anni e quattro mesi per Trombetta.

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Il processo è stato aggiornato al prossimo 12 luglio per le repliche dei pm e subito dopo il Gup andrà in camera di consiglio per la sentenza. Secondo l’accusa, dalle indagini sarebbe emersi quello che per la Guardia di finanza e’ “un collaudato sistema corruttivo orchestrato dall’ex Presidente della Pubbliservizi, Messina ,e dal suo stretto collaboratore Trombetta che indirizzavano l’affidamento di lavori e servizi a imprese traendone svariate utilita’”. L’aggiudicazione degli appalti, sostiene la Procura di Catania, è “avvenuta in violazione della normativa di evidenza pubblica rappresentata dal Codice degli Appalti”. Dall’inchiesta è sfociato un processo che si celebra col rito ordinario davanti al Tribunale. (ANSA)

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25 Maggio 2018, 17:20

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