ACIREALE. A pochi giorni dal voto, sulla campagna elettorale si abbatte come uno tsunami l’inchiesta coordinata dal procuratore capo di Catania Carmelo Zuccaro e condotta dalle Fiamme Gialle di Catania. Tra gli arrestati (TUTTI I NOMI E LE FOTO) c’è infatti il primo cittadino di Acireale Roberto Barbagallo, delfino e ombra del deputato regionale Nicola D’Agostino, candidato tra le fila del Pd alla Camera. Ed il collegamento alle elezioni è d’uopo perché Barbagallo è accusato, insieme al luogotenente della polizia municipale acese Nicolò Urso, raggiunto da misura cautelare ai domiciliari, di concorso in induzione indebita a promettere utilità. Secondo l’accusa il sindaco, abusando della sua qualità e dei poteri derivanti dalla funzione pubblica esercitata, avrebbe indotto due commercianti acesi, indagati con la stessa accusa, a promettere voti e sostegno per la campagna elettorale di Nicola D’Agostino, candidato lo scorso anno alle regionali.
Barbagallo, secondo la ricostruzione della Procura di Catania, avrebbe ordinato all’agente di polizia municipale di compiere un controllo amministrativo nell’azienda di proprietà dei due commercianti. “Maggiuva ‘na cosa elettorale!…(trad.:mi serve una cosa elettorale) dui gemellini….’ca cianu ‘u camiun posteggiato a via …” (trad:i due gemellini che hanno il camion posteggiato alla via ….); ci po iri pì ‘mpocu spagnarici…(trad:ci puoi andare per farli spaventare)…accussì mi venunu a ciccari ..(trad:così mi vengono a cercare)”. Queste le parole rivolte a Urso da Barbagallo, intercettate dalle cimici della Finanza. Al termine dell’ispezione sarebbero emerse alcune irregolarità. A quel punto il primo cittadino ed il luogotenente avrebbero prospettato loro una soluzione bonaria della vicenda in cambio, però, di voti per Nicola d’Agostino.
APPALTI. C’è anche il dirigente dell’area tecnica del comune di Acireale Salvatore Di Stefano tra gli indagati, raggiunti da misura cautelare in carcere, della maxi inchiesta denominata Sibilla che sta scuotendo la provincia etnea. Il funzionario infedele, accusato di concorso in corruzione e falso, avrebbe percepito una mazzetta pari a 6600 euro da Salvatore Leonardi e Angelo La Spina, rispettivamente consulente e dipendente della società San Sebastiano srl, a fronte di un collaudo mai eseguito. Il dirigente, incaricato del collaudo di alcune opere cimiteriali, avrebbe dunque firmato verbali di sopralluogo mai compiuti, rilasciando infine tre certificazioni di collaudo. L’operazione denominata Sibilla ha svelato (CONTINUA A LEGGERE) il malaffare nella gestione degli appalti pubblici.
IL RUOLO DELLA FUNZIONARIA CONI. Tra i destinatari della misura cautelare in carcere c’è anche il consulente tecnico regionale del Coni, Anna Maria Sapienza, accusata di turbativa d’asta e di induzione indebita a dare o promettere utilità. La funzionaria avrebbe abusato delle proprie funzioni e del potere esercitato, quello di referente per gli enti locali della Sicilia orientale, per ottenere per sé e per il proprio collaboratore, Ferdinando Maria Garilli, incarichi professionali. A lei dovevano rivolgersi i comuni per ottenere un parere tecnico vincolante su progetti relativi ad impianti sportivi propedeutico all’ottenimento di finanziamenti dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano. (CONTINUA A LEGGERE)
Ecco tutti i nomi degli arrestati.
Misura cautelare in carcere:
Di Stefano Salvatore, nato a Catania in data 12/08/1953
Barbagallo Giovanni, nato ad Acireale in data 05/06/1953
Barabagallo Roberto, nato ad Acireale in data 17/10/1975
Sapienza Anna Maria, nata a Catania in data 04/05/1954
Leonardi Salvatore, nato ad Acireale in data 08/07/1951
Misura cautelare agli arresti domiciliari:
Garilli Ferdinando Maria, nato a Catania in data 19/04/1972
La Spina Angelo, nato a Catania in data 03/10/1968
Urso Nicolò, nato ad Acireale in data 24/05/1958
“Il reato di corruzione è un crimine odioso soprattutto in un momento storico politico in cui ci sono scarse risorse di cui tutti i cittadini si devono avvantaggiare e che vengono distolti” – ha detto il Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro, parlando con i giornalisti a margine della conferenza stampa in cui sono stati illustrati i particolari dell’operazione. “Ancora più odioso – ha aggiunto – quando l’utilità che si ricerca è quella di favorire la campagna elettorale di un candidato coartando la libera determinazione di un cittadino dietro promessa di consentirgli di svolgere la propria attività in maniera illecita violando tutte le norme amministrative”. “E’ odioso – ha evidenziato – perché da una parte si conculca la libera espressione del voto, dall’altra si indice una grande sfiducia nel nostro sistema elettorale democratico perché le persone che non ricorrono a questi sistemi evidentemente sono perfettamente svantaggiate. Questo non può che nuocere ad una democrazia che si deve fondare sulla fiducia del cittadini nei confronti delle persone che concorrono nella competizione politico elettorale”.
COMUNE DI ACIREALE: GARANTITA CONTINUITA’ AMMINISTRATIVA.
“Il segretario generale del Comune di Acireale, Mario Trombetta, appreso da notizie di stampa dell’operazione in corso da parte della magistratura, ha incontrato il vicesindaco, Venerando Ardita, al fine di garantire la continuità amministrativa dell’ente. Il vicesindaco e la giunta tutta garantiranno detta continuità amministrativa”.
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ARRESTI, PEDOFILIA E CORRUZIONE. L’ACIREALE FELIX NON C’E’ PIU’.