La struttura commissariale di Palermo, per l’emergenza Covid, potrebbe restare nella sue sede storica della Fiera – dove attualmente opera – e potrebbe anche esserci una proroga di almeno sei mesi. Non sono certezze, ma possibilità di cui si discute in queste ore ai tavoli della politica. Il nuovo assessore alla Salute, Giovanna Volo, sta prendendo molto sul serio contagi e ricoveri. E si è posta una domanda: sarebbe saggio smantellare qualcosa che, fin qui, ha funzionato, mentre navighiamo ancora in acque pandemiche di incertezza? Appunto, si riflette.
E che le acque siano ancora incerte lo dicono diversi osservatori. L’ultimo a intervenire è il dottore Massimo Farinella, autorevolissimo infettivologo, in una intervista a questo giornale: “Ci vuole molta attenzione. Il Covid c’è ancora, ma non in tutti i contesti c’è costantemente la necessaria prudenza”. Non siamo più in una fase terribile. I vaccini proteggono, il virus – secondo una porzione consistente del mondo scientifico – sta diventando endemico, nella speranza che una nuova variante non sconvolga i piani. Ma è necessario proteggere i fragili e gli anziani, essendo, oltretutto, opportuno limitare la circolazione del coronavirus.
E la struttura commissariale? Il percorso sembrava tracciato. Il dottore Renato Costa, il commissario straordinario per l’area metropolitana di Palermo, aveva detto, sempre a Livesicilia.it: “Fino al 31 dicembre starà al mio posto e faccio una promessa alla città. Non lasceremo nessuno senza cura, senza vaccino, senza tampone. Fino all’ultimo secondo noi saremo presenti”. Ora, invece, si parla di una proroga. Anche il trasferimento paventato è in discussione: sul punto c’è una comunicazione costante tra assessorato e Comune. E, presto, dovrebbero riprendere la vaccinazioni a domicilio, in provincia.
Cosa è cambiato? Intanto, come si annotava, il contesto. L’assessore Volo è una figura essenzialmente tecnica, con una lunga esperienza nel mondo della Sanità. Ha preso atto della situazione e vuole pensarci su. (Roberto Puglisi)