06 Gennaio 2022, 05:58
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PALERMO – Quello che si era formato era un vero e proprio limbo di attese. Ad abitarlo erano, per esempio, i positivi al Covid per il tampone rapido ma in attesa del molecolare di conferma. In pochi giorni i casi si sono moltiplicati e nella sola provincia di Palermo si sono assestati a circa ottomila pratiche. Adesso però arriva la novità (una delle): una volta riscontrata la positività non sarà necessario il tampone molecolare di conferma.
Ad annunciarlo è il commissario all’emergenza per la provincia di Palermo Renato Costa contattato da LiveSicilia per conoscere come si intendeva fare fronte ai casi soggetti positivi a un tampone rapido fatto in farmacia o presso qualche laboratorio privato. “La soluzione per superare l’impasse – ha spiegato Costa – è stata adottata dalla Regione stamattina. Abbiamo cambiato la strategia del testing nel rispetto di quanto consentito da una circolare ministeriale. Nel caso di soggetto positivo al tampone rapido quindi noi confermeremo la positività sulla scorta del solo test antigenico. Il test rapido sarà utilizzato inoltre, dopo il periodo di quarantena, anche per svincolare chi era stato positivo”. E questo garantirà una sforbiciata.
Fine dunque delle code nei laboratori e alle lunghe attese per il primo molecolare di conferma della positività. “A far data da oggi – ha aggiunto Costa – siamo nelle condizioni di recuperare le circa ottomila pratiche che abbiamo in arretrato. Stiamo infatti mettendo appunto un sistema automatico che ci permetterà di fare realizzare i tamponi di verifica per la fine della quarantena secondo le scadenze normali. Chiediamo di continuare a segnalarci le anomalie. Tutta la Fiera – ha concluso il commissario per l’emergenza – è mobilitata per questo: nei tempi dovuti tutti avranno il loro test”. Per Costa non c’è nulla da temere rispetto al fatto che il tampone rapido basti per accertare la positività. “Nell’ormai milione di test che abbiamo fatto – ha spiegato il commissario – non abbiamo avuto davvero poche discrepanze fra tampone antigenico e tampone molecolare. Il primo test risulta quindi alquanto sicuro”.
I disagi non sono mancati. Numerose sono state le segnalazioni al nostro giornale di soggetti risultati positivi che hanno fatto un tampone rapido presso una farmacia e si sono trovati in una situazione kafkiana: chiusi in casa, in attesa di ulteriori notizie. Il racconto di Giovanni ne è un esempio: “Mi sono messo in isolamento fiduciario a partire dal 26 dicembre comunicando il mio contatto con un positivo al mio medico curante. Ho aspettato fino al 31 il tampone. Poi ho deciso di andar a fare il test presso un privato. Sono risultato positivo ma ancora aspetto una formale comunicazione”.
Stesso caso quello di Francesca che ci racconta “Sono positiva dal 24 e mi è stato detto di recarmi al drive in per fare il tampone di verifica post quarantena. In questo periodo non mi è stato portato il contenitore per mettere la spazzatura a parte”. Per lei il problema è un altro. “Dato che ho avuto i sintomi e quindi sono certa d’avere contratto il virus- spiega – vorrei avere un green pass di guarigione, ma come me lo danno se non sono stato mai ufficialmente positiva? Se infatti i guariti non possono fare la terza dose per quattro mesi dopo il contagio come faccio ad avere il green pass?”.
I problemi insomma non mancano ma sempre che la soluzione sia stata trovata.
Diversa la procedura adottata a Messina dove rimane il tampone molecolare di controllo successivo al primo tampone rapido mentre saltano i molecolari di verifica post quarantena. Il commissario per l’emergenza Covid19 di Messina Alberto Firenze ha disposto l’aggiornamento delle strategie di screening e sorveglianza sanitaria, tendendo conto dell’attuale andamento epidemiologico con un vertiginoso aumento del numero di nuovi casi di infezione da Covid19 sull”utilizzo dei test antigenici rapidi per la cessazione delle misure di quarantena e isolamento. “Si dispone – si legge in una nota dell’ufficio del commissario – da oggi che basterà un test con tampone molecolare per confermare i casi Covid rilevati con test antigenici rapidi eseguiti presso le aree screening, i drive-in, le Usca o le strutture private autorizzate (es. laboratori e farmacie). Successivamente – prosegue la nota – alla conferma del primo test antigenico rapido con il molecolare, dovranno essere eseguiti, fino alla negativizzazione, esclusivamente test antigenici rapidi”.
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06 Gennaio 2022, 05:58