Covid, cosa fare in caso di positività: ecco le regole da seguire - Live Sicilia

Covid, cosa fare in caso di positività: ecco le regole da seguire

Una guida per sapere come comportarsi in caso di positività o di contatto stretto con un contagiato
CORONAVIRUS
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ROMA – La variante Omicron del Covid vola in tutto il Paese facendo registrare record di contagi in tutto il Paese. La nuova ondata che si è registrata in concomitanza con il periodo natalizio e le festività di inizio anno hanno generato il caos tamponi in un momento in cui nel Paese sono state introdotte nuove regole sulla quarantena e l’isolamento in caso di positività. Proviamo a fare un po’ di chiarezza nel ginepraio di regole e scadenze che sono in vigore alla luce dell’ultimo decreto del governo Draghi in materia di contrasto della pandemia.

Il rischio di contagio è alto. Se succede, cosa si deve fare? Una volta che il tampone effettuato è risultato positivo, sia caso di soggetti asintomatici e sintomatici, la prima regola è quella di rivolgersi al proprio medico di base. Da qui si innescherà la procedura di isolamento domiciliare regolato dal decreto del governo Draghi dello scorso 30 dicembre. Regole che riguardano anche la quarantena, la differenza di comportamenti da seguire tra vaccinati e non vaccinati e l’introduzione del Super Green Pass in altri ambiti più ampi rispetto a quelli previsti dalle precedenti norme.

La prima discriminante per chi si contagia col Coronavirus è se si tratta di soggetti vaccinati o non vaccinati. Quanto ai soggetti contagiati che abbiano precedentemente ricevuto la dose booster – si legge nella Circolare del Ministero della Salute -, o che abbiano completato il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni, l’isolamento può essere ridotto da 10 a 7 giorni, purché i medesimi siano sempre stati asintomatici, o risultino asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di tale periodo, risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo”.

Se una persona non è vaccinata o non ha completato il primo ciclo di vaccinazione (o lo ha completato ma da oltre 120 giorni), deve restare in isolamento per 10 giorni (purché asintomatica da almeno 3 giorni). Obbligatorio anche in questo caso sottoporsi a un tampone al termine dell’isolamento. Potrà uscire dalla quarantena se il test sarà negativo.

In tutti i casi, secondo la circolare del ministero, per la cessazione della quarantena è necessario l’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare. Nel caso in cui il test sia effettuato presso centri privati abilitati, è necessario trasmettere alla Asl il referto negativo, anche con modalità elettroniche.

Andiamo al caso di positività di un contatto stretto. Anche qui va fatto un distingio tra vaccinati e non vaccinati. Per chi non è vaccinato e ha un contatto stretto con un positivo resta la quarantena di dieci giorni e al termine un tampone negativo. Non c’è più la quarantena, invece, per chi ha avuto un contatto stretto con un positivo, ma ha effettuato la terza dose di vaccino o ha ricevuto la seconda dose, o è guarito dal covid da meno di 120 giorni. In questo caso di soggetto vaccinato che ha avuto un contatto stretto con un positivo scatta l’auto-sorveglianza, cioè potrà uscire dal domicilio ma solo indossando per dieci giorni una mascherina tipo Ffp2 ed effettuare – se sintomatico – un test antigenico rapido o molecolare al quinto giorno successivo all’ultima esposizione al caso. Per la cessazione dell’auto sorveglianza è necessario l’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare. Per chi ha il Super Green pass la quarantena si riduce da 7 a 5 giorni e un tampone negativo alla fine di questo periodo.


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