GENOVA – Un minuto di silenzio, nella Radura della Memoria, accompagnato dal suono delle sirene delle navi in porto e dai rintocchi delle campane delle chiese di tutta Genova, a conclusione della cerimonia in ricordo dei 43 morti del Ponte Morandi del 14 agosto di cinque anni fa.
Il Presidente Mattarella richiama alle responsabilità per quanto accaduto e alla “responsabilità di fare giustizia”. “Il crollo -ha scritto il capo dello Stato – ha rappresentato un drammatico appello alle responsabilità di quanti sono incaricati di attendere ad un pubblico servizio, sia di coloro che provvedono, sul terreno, alla erogazione agli utenti, sia di chi deve provvedere alla verifica delle indispensabili condizioni di sicurezza”.
Giustizia per le vittime viene chiesta anche dalla premier Giorgia Meloni: “Dalla tragedia è nato un ‘modello, emerga la verità”. Mentre il ministro Matteo Salvini sottolinea che “piangiamo le vittime non della sfortuna ma dell’avidità”. Il guardasigilli Nordio: “L’Italia attende risposte dai processi in corso”.
Parla il fratello di una vittima: “Non bisogna dimenticare perché non dimenticare significa aver capito che c’è stato uno sbaglio e garantire che non succeda più una cosa del genere”, ha detto Michele Matti Altadonna, fratello di Luigi Matti Altadonna, 34 anni, morto nel crollo di Ponte Morandi.