LAMPEDUSA (AGRIGENTO)- Le assunzioni nell’ufficio di gabinetto hanno provocato un danno erariale. La Corte dei conti accoglie la ricostruzione della Procura regionale e condanna gli ex vertici politici del Comune di Lampedusa. Toccherà all’ex sindaco Bernardino De Rubeis pagare la fetta più onerosa: 380 mila euro. Per il suo ex vice, Giovanni Sparma, la condanna è però soli 8 mila e 500 euro. Gli veniva contestato un solo episodio.
Nel 2008 De Rubeis chiamò al suo fianco nell’ufficio di gabinetto e per chiamata diretti alcuni collaboratori. Gi incarichi furono in alcuni caso anche prorogati. Si trattava di istruttori amministrativi, custodi, addetti al ritiro della posta e al controllo del lavoro degli altri operai, e incaricati di sovrintendere le manutenzioni in corso in tutto il territorio lampedusano. Secondo i pubblici ministeri contabili, si sarebbe verificato “un arbitrario e repentino sovradimensionamento della struttura a composizione fiduciario o, comunque, una gravissima leggerezza gestionale nell’impegno di risorse pubbliche connesso al potere di nomina fiduciaria”. Gli incarichi, secondo l’accusa, rientravano nelle varie competenze gestionali degli uffici comunali non di certo in quelle previsti nello staff di un sindaco.
De Rubeis e il suo vice si sono difesi sostenendo che, per prima cosa, non sono stati chiamati a rispondere del danno erariale i vertici amministrativi dell’ente e poi precisando che le assunzioni erano giustificate dall’emergenza per i continui sbarchi di clandestini sull’isola. Da qui la replica dell’accusa: “La competenza e la professionalità degli addetti non poteva fare fronte alle necessità di assistenza umanitaria e logistica dei profughi”. Non è la prima volta che De Rubeis viene condannato per danno erariale. La sentenza è di primo grado e dunque può ancora essere appellata.