Curiosi, appassionati e turisti | Il Giro di Sicilia accende Palermo

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04 Giugno 2015, 21:26

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PALERMO – Bambini che chiedono ai genitori il nome delle vetture, nostalgici che analizzano ogni dettaglio di auto che riportano alla loro mente episodi di vita vissuta, appassionati che conversano con i piloti pronti a partire, con questi ultimi intenti a rivelare i sacrifici necessari per mettere in tiro e mantenere mezzi che raramente trovano eguali nel mercato automobilistico contemporaneo, semplici passanti incuriositi dalla presenza di veicoli che difficilmente si incontrerebbero al semaforo, in attesa del verde e di ripartire per tornare ognuno ai propri pensieri, alle proprie faccende, ai propri obiettivi. Da inseguire, come spesso avviene, a mille all’ora.

Per alcune ore Palermo si è fermata per ammirare le oltre 150 auto che, proprio quando il sole andava a spegnersi sul golfo del capoluogo, accendevano i fari per sfrecciare davanti al teatro Politeama e dare vita alla venticinquesima edizione del “Giro di Sicilia”. Sguardi talvolta sbalorditi, prima di concedersi uno scatto accanto a mezzi tanto belli quanto rari. “Pezzi da collezione”, come li definisce un vecchio meccanico mentre guarda con ammirazione una Ferrari parcheggiata nell’improvvisato paddock di via Libertà.

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Il Giro è una sorta di Mille Miglia di Sicilia, con un valore storico arricchito da numerose vetture datate: vintage non è solo un’espressione neo-gergale, passando tra le auto si riesce a cogliere il sapore delle storie di cui sono state, allo stesso tempo, spettatrici e protagoniste. C’è persino un mezzo del 1912, riuscire in una sterzata a bordo sarebbe impresa al limite dell’impossibile per gli odierni (e spesso indisciplinati) automobilisti. Professionisti in giacca e cravatta, impiegati, operai, turisti e persino mendicanti: chiunque è colpito dalla bellezza delle auto in gara. Uno spettacolo per tutti, un sogno da coltivare giusto il tempo di un’occhiata.

Alle 20 lo start: le auto iniziano a sfilare, si parte. Il primo approdo sarà quello di Castelvetrano, passando per Campobello di Mazara. Venerdì la tappa storica sarà l’autodromo di Pergusa, con destinazione finale Enna. Ventiquattro ore più tardi si giunge a Milazzo, nel Messinese, toccando anche il rifugio Sapienza sull’Etna. Domenica si chiude: Sant’Agata di Militello, Acquedolci, Cefalù e poi Floriopoli, per togliersi lo sfizio di sfrecciare sotto le mitiche tribune della Targa Florio, prima di spegnere i motori in quel di Cerda. Non è solo una questione di cavalli o di carburante: il Giro di Sicilia è, innanzitutto, passione allo stato puro.

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04 Giugno 2015, 21:26

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