PALERMO – In molti vedendolo in campo dal 1′ contro la Fiorentina avranno storto il naso posto poi cambiare totalmente il proprio giudizio al termine del match perso all’ultimo minuto contro i viola di Paulo Sousa, riacciuffati fino al 93′ proprio da una sua punizione perla. Per Mato Jajalo, centrocampista bosniaco del Palermo, quella del ‘Franchi’, prima gara sotto la gestione di Eugenio Corini, ha rappresentato una vera e propria gara della svolta nella stagione, fino ad ora deludente, dell’ex Siena e Rijeka. Schierato in cabina di regina nel centrocampo a cinque cucitogli addosso dal nuovo allenatore rosanero il numero 28 ha mostrato fisicità e sicurezza che solo a sprazzi i tifosi siciliani avevano intravisto nelle ultime due stagioni.
La punizione con cui Mato ha sorpreso la barriera viola ed il portiere Tatarusanu, e di sicuro anche i suoi compagni che magari gli avranno visto segnare gol del genere solo in allenamento, ha esaltato un gruppo che dopo il pari ha tenuto botta ad un avversario di livello europeo come quello toscano, andando addirittura vicino al vantaggio con Quaison poco dopo. Una sveglia generale che si è intuita in modo più evidente sul singolo che, in appena due allenamenti sotto l’occhio attento di un esperto ex regista come Corini, ha immediatamente recepito ciò che il suo nuovo tecnico voleva da lui in una sfida così delicata, pazienza se poi il risultato finale non ha premiato una prestazione da sette in pagella.
A giudizi positivi di queto tipo in effetti Jajalo, così come i vari Quaison, Hiljermark e Chochev, avevano perso l’abitudine già dalla passata stagione in cui Ballardini accantonò gran parte di questi elementi per affidarsi alla vecchia guardia. Il croato naturalizzato bosniaco nello specifico perse la maglia di titolare nel confronto con Enzo Maresca che con caratteristiche diverse, sia dal punto di vista fisico che anagrafico, riuscì a scalzarlo nel finale di campionato che vide i rosa salvarsi all’ultima giornata. Per il centrocampista di Jaice dunque l’attuale stagione, alla luce della cessione dell’ex Siviglia e l’arrivo del brasiliano Bruno Henrique non ancora pronto per la serie A, rappresentava l’occasione giusta per conquistarsi un posto da titolare.
Nè con Ballardini nè con De Zerbi però è mai scoccata quella scintilla, sopratutto a causa di problemi fisici che hanno tenuto Jajalo lontano dal gruppo, capace di far credere nelle capacità dell’ex nazionale croato tanto da relegando in più d’una occasione in panchina concedendogli solo sprazzi di gara a risultato quasi sempre compromesso. Di tutt’altro spessore invece l’inizio dell’esperienza con Corini che, alla luce dell’infortunio alla mano di Bruno Henrique, non ha esitato un attimo nel riporre la sua fiducia su Jajalo motivandolo a sufficienza e indicandogli di sicuro i movimenti giusti da mettere in pratica così come l’ex capitano rosanero nelle stagioni più esaltanti dell’era Zamparini. A moltissimi poi quella punizione chirurgica, calciata forte di destro, ha ricordato in tutto e per tutto il Genio di qualche anno fa.