Palermo

Dalla Serie A al fallimento: “Zamparini per sempre con noi”

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01 Febbraio 2022, 09:43

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PALERMO – La scomparsa di Maurizio Zamparini ha travolto il mondo del calcio. Quel mondo al quale l’ex presidente di Venezia e Palermo ha dato tutto se stesso. La perdita del figlio è un ostacolo troppo duro da superare anche per chi come lui aveva sempre dimostrato una grande forza d’animo, un grande carattere e soprattutto tanta forza e capacità di rialzarsi sempre.

All’età di 80 anni si è spento nella nottata in in una clinica a Cotignola, in provincia di Ravenna, dove era ricoverato. L’imprenditore friulano si è spento pian piano, il colpo della morte di Armandino lo ha lacerato internamente. Il primo segnale lo scorso 27 dicembre quando era stato ricoverato una prima volta in ospedale, a Udine, a causa di una peritonite.

Il suo nome resterà per sempre legato al Palermo, club che rilevò nel 2002 per 15 milioni da Franco Sensi. In soli due anni riesce a portare i siciliani in Serie A dopo 31 anni di assenza. La città vive un sogno, nelle strade e nei bar non si fa altro che parlare delle imprese dei rosanero di Guidolin. I tifosi osannano Zamparini e lui li ringrazia continuando ad investire nella squadra che riesca a conquistare anche la qualificazione nelle coppe europee (Coppa Uefa prima, Europa League, poi).

Giocatori esperti e giovani in rampa di lancio: questo il mix che piaceva tanto a Zamparini che aveva un occhio attento per i talenti più cristallini che coccolava come fossero suoi figli. La formazione rosanero è tappezzata di grandi giocatori e talenti cristallini. Barzagli, Grosso, Barone e Zaccardo si laureano campioni del mondo nel 2006 con la Nazionale di Marcello Lippi e tanti altri che grandi campioni che rimarranno nella mente di tifosi e appassionati di calcio.

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Il punto più altro della sua storia col Palermo lo raggiunge nel 2011, quando la formazione di Delio Rossi conquista dopo un cammino eccezionale la finale di Coppa Italia, poi persa per 3-1 allo stadio Olimpico contro l’Inter il 29 maggio 2011. Roma è rosanero. Nella capitale sbarcano 40 mila tifosi del Palermo per accompagnare la squadra alla gara, piazza di Spagna sembra piazza Politeama: ci sono tutti. Giovani e grandi: tutti con gli occhi lucidi e consapevoli che si stava scrivendo la storia.

A trascinare il Palermo c’era il suo capitano, Fabrizio Miccoli, ma anche giovani pronti ad esplodere come Pastore, ilicic o Hernandez. Da quella serata in poi, però, Zamparini decise di iniziare a rallentare con gli investimenti e il club pian piano si è ridimensionato considerevolmente fino a retrocedere in Serie B (2013), per poi tornare in A dopo un anno con Iachini in panchina, poi la successiva retrocessione in B nel 2017. Paulo Dybala e Franco Vazquez sono gli ultimi grandi talenti scoperti sotto la sua gestione.

Il legame con i tifosi è diminuito fino al punto di non ritorno, quando nel 2019 l’U.S. Città di Palermo è fallita. Zamparini, noto come il presidente ‘mangia-allenatori’ visti i numerosi esoneri collezionati nel corso della sua gestione di Venezia e Palermo, lascia i figli Diego, Andrea, Greta e Silvana, oltre alla moglie Laura Giordani.

Il presidente Dario Mirri, l’amministratore delegato Rinaldo Sagramola e tutta la famiglia del Palermo FC si uniscono al dolore per la scomparsa di Maurizio Zamparini, il presidente più vincente della storia rosanero, per sempre nel cuore di ogni tifoso. “Una grave perdita che chi ama i nostri colori potrà solo lenire con il ricordo imperituro di momenti indelebili e degli anni meravigliosi che ha fatto vivere ad ogni tifoso. Dalla storica promozione in serie A alla finale di Coppa Italia. Zamparini per sempre con noi “, ha dichiarato il presidente Mirri.

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01 Febbraio 2022, 09:43

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