PALERMO – Non sempre le repliche riescono come le prime volte, ma dopo cinque sconfitte consecutive in casa Palermo ci si augura in un’eccezione. La sosta per le nazionali, che ha portato gli uomini di De Zerbi al ritiro di Coccaglio, è giunto infatti quasi in maniera provvidenziale in un momento di estremo difficoltà sia per il tecnico, che si gioca la sua panchina nei prossimi 90’ contro il Bologna al ‘Dall’Ara’ che per i giocatori rosanero che nonostante il lavoro costante con lo stesso allenatore non sono riusciti ancora a trovare la soddisfazione di un successo fra le mura amiche e sopratutto esprimere un’idea di gioco convincente. In soccorso dunque è arrivata la terza sosta per le nazionali con l’ultima in ordine di tempo che non favorì i siciliani, viste le successive già citate cinque sconfitte di fila.
La speranza di De Zerbi poggia però sul precedente della passata stagione. In quel caso il ritiro di cinque giorni a Gradisca d’Isonzo dalle parti del patron Zamparini, che cadde però durante la seconda metà del mese di ottobre con Beppe Iachini in bilico dopo quattro sconfitte consecutive, portò i rosanero a preparare anche stavolta la trasferta di Bologna. In quell’occasione i rossoblu, guidati dall’ex Delio Rossi, vennero sconfitti dai siciliani, in quello che può essere definito un vero scontro salvezza, grazie ad un gol di Franco Vazquez pescato da Oscar Hiljemark nel cuore dell’area felsinea. Quella vittoria allungò la vita sulla panchina rosanero di Iachini che salì a 10 punti in classifica, condannando dall’altra parte Rossi fermo invece in ultima piazza con soli tre punticini dopo otto giornate, che una settimana dopo riuscì poi a pareggiare in casa contro l’Inter.
La situazione ad un anno di distanza si è però ribaltata. Ad essere in fondo alla classifica (penultimi con 6 punti) dopo dodici giornate sono proprio i siciliani mentre gli emiliani, nonostante la vittoria manchi da ben sette giornate, godono di una classifica molto più serena (14 punti). Se si considera poi che la formazione di Donadoni, il cui progetto tecnico al pari di quello rosanero poggia sul lancio di giovani talenti come Verdi, Di Francesco e gli ungheresi Krejci e Nagy, non ha ancora riuscito a cogliere appieno i frutti del suo lavoro così come il collega che affronterà domenica. De Zerbi poi quest’anno non può certo contare sul talento del Mudo, volato in estate al Siviglia, né tantomeno sull’esperienza dei vari Sorrentino, Maresca e Gilardino che proprio nella sfida col Bologna risultarono decisivi.
Quest’anno le certezze per l’ex tecnico del Foggia rispondono ai nomi di Ilija Nestorovski, che fino ad ora con i suoi sei gol ha mantenuto a galla la media reti, e Alino Diamanti, da cui l’allenatore bergamasco si attende molto proprio in un match significativo quanto quello contro la sua ex squadra di cui ha indossato anche la fascia da capitano. A contare, al di là degli uomini e delle qualità tecniche e fisiche, saranno di certo le motivazioni che il gruppo rosanero riuscirà a tirare fuori durante questi ultimi giorni di ritiro bresciano con la fondata speranza di rilanciare una corsa salvezza che al momento sembra davvero troppo in salita.