Demolita, a Gela, una baracca abusiva realizzata in metallo e muratura nella ex sede ferroviaria di via Tevere, che il proprietario, Ignazio Bellia, di 42 anni (ambulante con precedenti per rapina, attualmente detenuto nel carcere di Agrigento), utilizzava come negozio di frutta e verdura, fino a quando, cinque anni fa, non fu sottoposta a sequestro. Il capanno, di circa 80 metri quadrati, era stato realizzato su suolo pubblico da un altro ambulante che poi lo vendette a Bellia. Alla presenza di un imponente schieramento di vigili urbani, assistiti da poliziotti e carabinieri, la demolizione è stata eseguita, stamani, da un’impresa di Catania convenzionata con il ministero degli Interni. Deferita alla magistratura anche l’Enel, che forniva energia elettrica con regolare contratto malgrado si trattasse di un abusivo. L’ assessorato comunale all’urbanistica ha già provveduto a elevare una sanzione amministrativa di 50 mila euro nei confronti della stessa azienda elettrica, in applicazione del regolamento comunale che prevede multe alle imprese di servizi che forniscono gas, acqua e luce a fabbricati abusivi. L’azione repressiva, condotta in questi ultimi anni dalla polizia municipale su ordine della procura (con sequestri, acquisizioni e demolizioni), ha ridotto l’abusivismo edilizio a dimensioni contenute, in una città che era stata definita negli anni ’80 la capitale di ”mattone selvaggio”.
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