Di Dio: Palermo non andrà in dissesto, ma famiglie e imprese sì-Live Sicilia

Di Dio: Palermo non andrà in dissesto ma ci andranno famiglie e imprese

IL commento della presidente della sezione cittadina di Confcommercio
LA REAZIONE
di
2 min di lettura

PALERMO – “Il Comune di Palermo non andrà in dissesto ma andranno in dissesto le imprese e le famiglie, che già da anni si sobbarcano il peso di un’economia fragile e le conseguenze della pandemia, e che per i prossimi 20 anni pagheranno le tasse più alte d’Italia in cambio dei servizi al cittadino peggiori”. Lo dice la presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio dopo l’approvazione in Consiglio Comunale del Piano di riequilibrio.

LEGGI ANCHE: Palermo, ‘la Lega contro il dissesto, ora limiteremo i danni’

“Si va verso una crisi sociale ed economica ancora più grave – prosegue la Di Dio -. Chi ha permesso l’approvazione di questo Piano di riequilibrio si assuma responsabilità di ciò che è stato avallato: per privilegiare interessi politici ed elettoralistici è stato messo il cappio al collo di cittadini e imprese che pagheranno il conto di una gestione amministrativa fuori controllo, con ripercussioni anche più severe rispetto alla procedura di dissesto”. 

LEGGI ANCHE: Ok al piano di riequilibrio: raddoppia l’Irpef per i palermitani

“Ci auguriamo che a Roma, con l’intervento da parte dello Stato, nella contrattazione dell’accordo che dovrà seguire l’approvazione della delibera, si possano mitigare gli effetti di un Piano tanto scellerato che non può essere la soluzione migliore e affosserà ulteriormente le prospettive della città e delle sue forze produttive”.

Già ieri la presidente di Confcommercio Palermo aveva espresso una dura critica alle misure in discussione. “È intollerabile che si mettano le mani nelle tasche di cittadini e imprese per risolvere in pochi giorni, con approssimativi colpi di penna, i guasti finanziari prodotti in tanti anni di cattiva amministrazione – aveva detto Di Dio aggiungendo: -. In questo modo pagheremo noi, con l’aumento spropositato di tasse e tributi, senza peraltro alcuna garanzia di un miglioramento dei servizi, il prezzo altissimo delle cattive scelte dell’amministrazione”.

CONTINUA A LEGGERE LIVE SICILIA.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI