Di Matteo, Fiandaca e la Trattativa |La polemica viaggia via e-mail

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20 Aprile 2016, 20:33

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PALERMO – La polemica viaggia via e mail. Il pubblico ministero Antonino Di Matteo risponde con un interrogativo piccato all’invito degli organizzatori della Scuola superiore della magistratura a partecipare a un seminario di studi, un corso di formazione per pm e giudici. La sua risposta viene letta in copia da tutti colleghi della Procura della Repubblica di Palermo e dell’intero distretto giudiziario.

“Questo è troppo”, deve avere pensato il magistrato dopo avere letto che le conclusioni di un seminario sul reato di concorso esterno in associazione mafiosa, in programma il 28 e 29 aprile prossimi al Palazzo di giustizia di Palermo, sono state affidate a Giovanni Fiandaca, ordinario di Diritto penale della facoltà palermitana di Giurisprudenza.

A febbraio era toccato a un altro docente universitario, Salvatore Lupo, intervenire ad un evento della stessa Scuola. Ora è stato scelto Fiandaca. Sono lo storico e il giurista che hanno firmato il saggio “La mafia non ha vinto – Il labirinto della trattativa” nel quale, in soldoni, dicono che il processo sul patto scellerato tra i boss e pezzi delle istituzioni non sta in piedi. Una critica tranciante sul piano giuridico e per il contesto storico-politica in cui viene inquadrato.

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E così Di Matteo, che del processo è l’anima e la memoria storica, ha risposto per le rime. Il cognome Fiandaca non viene citato espressamente, ma il riferimento è chiarissimo: “Una domanda che mi pongo con sempre maggiore insistenza. L’avere espresso giudizi fortemente critici nei confronti dell’impianto accusatorio di processi attualmente in corso nel distretto è forse diventato motivo di ulteriore merito per la scelta di relatori negli eventi di studio organizzati dalla formazione decentrata?”. E mail inviata e, c’è da giurarci, polemica accesa.

Chissà cosa ne penseranno i colleghi e gli organizzatori dell’evento Giovanni Francolini, Giuliano Castiglia e Siro De Flammineis, magistrati in servizio pure loro a Palermo. E chissà cosa risponderà Fiandaca. Di certo in passato il magistrato che vive sotto scorta e il giurista non se le sono mandate a dire.

 

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20 Aprile 2016, 20:33

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