E la deputata Di Vita disse: | “Falsificazioni? Lo escludo”

di

08 Marzo 2017, 17:44

1 min di lettura

PALERMO – Davanti ai magistrati, una volta che era stata convocata in veste di indagata, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispendere. Prima, però, Giulia Di Vita, parlamentare oggi sospesa dal Movimento 5 Stelle, era stata sentita dagli agenti della Digos come “persona informata sui fatti”. Sono gli stessi fatti per cui adesso rischia di finire sotto processo, ma che ha sempre negato. Secondo i pm Bernardo Petralia e Claudia Ferarri, anche lei avrebbe partecipato alla falsificazione delle firme per la presentazione della lista alle Comunali di Palermo del 2012.

Articoli Correlati

A fine novembre scorso, negli uffici della Digos, si disse certa che tutto si era svolto nel rispetto delle regole. È vero, si erano accorti dell’errore, ma “si pose rimedio all’inizio dell’attività di raccolta firme, con una nuova raccolta firme di cittadini sui moduli emendati per errore”. E la falsificazione? “Ribadisco che il problema dell’errore nel luogo di nascita di un candidato era stato risolto molto tempo prima, escludo categoricamente che sia avvenuta una ricopiatura per ovviare all’errore predetto”. I pm ritengono che sia andata in maniera diversa, anche sulla basa di una perizia.

Pubblicato il

08 Marzo 2017, 17:44

Condividi sui social