Diciotti, nave ancora in porto| Altra giornata di tensioni e veleni - Live Sicilia

Diciotti, nave ancora in porto| Altra giornata di tensioni e veleni

L'assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza ha dato mandato all'Asp di Catania di provvedere al rifornimento dei farmaci.

CATANIA – Giorno numero quattro, la nave della Guardia Costiera Diciotti è ferma ancora al porto di Catania con il suo carico di 150 migranti. E lì resterà almeno fino alla riunione di oggi a Bruxelles tra la Commissione europea e i rappresentanti permanenti dei 27 Paesi membri dell’Unione, tavolo in cui si dovrà discutere se l’Europa saprà trovare una strategia comune per la gestione del fronte mediterraneo. La linea dura dei vice premier Matteo Salvini e Luigi Di Maio è appesa tutta agli esiti dell’incontro. Intanto, i migranti “costretti” a bordo, secondo quanto dichiarato alla stampa dall’esponente Pd Davide Faraone, avrebbero intrapreso “lo sciopero della fame”.

Si annuncia quindi l’ennesima giornata di logoramento. Già dalle dieci di stamane gli attivisti dei centri sociali e delle associazioni antirazziste hanno ripreso il presidio di protesta che sarà smobilitato alle ore 18. Per la giornata di sabato 25 invece è prevista alle ore diciassette la manifestazione regionale “contro Salvini” presso il quarto molo di Levante. “Tutta la Legambiente – annuncia Gianfranco Zanna, presidente della sezione siciliana dell’associazione – senza se e senza ma, sarà domani al molo di levante a Catania perché siamo umani. Non e’ ammissibile che in Italia, in Sicilia, ci siano da una settimana 145 (prima 177) persone indifese e fragili, profughi di paesi in guerra, che hanno affrontato torture e sevizie nel viaggio di fuga, naufraghi, bloccati in mare su una nave militare italiana”.

Ma le iniziative “anti-Salvini” non finiscono qui. “Il Centro Studi Giuridici e politici Officinaidee, associzione culturale e foerense – si legge in una nota – ha deciso di presentare ricorso innanzi alle autorità competenti, in via cautelare, a tutela dei diritti dei 150 migranti prevalentemente eritrei privati senza titolo della libertà personale contro i provvedimenti del governo per il loro trattenimento illegittimo. Il Centro studi, tramite lo Studio legale Silluzio ed in collaborazione con lo Studio Legale Giuliano di Siracusa (Avvti Giuliano, Amato, drssa Silvi Marchini), quali legali dell’Arci, rivendicherà l’applicazione immediata delle guida Imo sul soccorso in mare la cui violazione da parte del Ministro Salvini comporta una gravissima violazione del diritto internazionale”.

Sul fronte sanitario arrivano intanto le prime rassicurazioni. “Senza alcun clamore, come dovrebbe agire chiunque non ami strumentalizzare fatti e circostanza a fini politici, ieri mattina ho sentito il responsabile siciliano Usmaf, Claudio Pulvirenti, e da lui ho appreso della sostanziale sicurezza sanitaria sulla nave Diciotti, dove operano in convenzione con la Guardia Costiera i medici del Cisom-Ordine di Malta”. Lo scrive sulla propria pagina Facebook l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza in merito alla situazione della Diciotti ancora ormeggiata al porto di Catania. “Da parte dei sanitari – prosegue Razza – abbiamo avuto ampie rassicurazioni sullo stato di salute dei migranti e ho dato incarico al direttore generale dell’Asp di Catania, Giuseppe Giammanco, di essere a disposizione dell’apparato sanitario che sta operando in loco, se serve anche mediante la fornitura di medicinali”.

In questa lunga fase di stallo, l’unica certezza è che i 27 minori non accompagnati di nazionalità eritrea, di cui 25 maschi e 2 femmine di età compresa tra i 14 e i 16 anni, hanno lasciato la nave e sono stati tutti accolti in strutture della provincia etnea. La procedura è avvenuta sotto l’iniziativa e il coordinamento Caterina Ajelo, procuratore dei minori di Catania, che a Marco Pappalardo di Avvenire ha raccontato: “Abbiamo deciso di intervenire subito perché i minori si trovavano nel distretto di competenza di questo ufficio. Ho ritenuto doveroso – spiega la Ajelo – sollecitare con una lettera il ministro dell’Interno, il ministro delle Infrastrutture, la Prefettura, al fine di adottare l provvedimenti necessari per consentire lo sbarco. Se fossero stati portati indietro o in un altro paese europeo – ha sottolineato il magistrato – sarebbe stato come respingerli”.

“Piuttosto che sfilare più o meno goffamente in inutili passerelle nella speranza di ricevere plausi, stellette e nomination per accoglienza e benvenuto de luxe dai soliti “salotti e ombrelloni benpensanti” radical chic, i manifestanti di certa parte politica farebbero bene a ricordare i disastri compiuti negli ultimi anni dai loro partiti, nelle politiche dell’immigrazione nel nostro Paese”. Lo affermano congiuntamente in una nota, il coordinatore regionale Sicilia orientale Fdi, Manlio Messina e il vice coordinatore regionale Sicilia orientale Fdi, Giuseppe Arena. “Chiediamo inoltre a gran voce, ai rappresentanti di questo Governo, di affrettarsi a istituire i centri sorvegliati per i richiedenti asilo, intervento serio, utile e assai concreto, che tra l’altro impedirebbe ai più di esercitarsi nella solita “solfa” intrisa di mistificazioni, bugie e strumentalizzazioni su una delle più grandi tragedie dell’umanità.


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