PALERMO – E adesso c’è da erigere un muro. Fra gli obiettivi di Beppe Iachini, da raggiungere nel ritiro di Gradisca d’Isonzo per il suo Palermo, c’è di sicuro il ritrovare la solidità difensiva smarrita dalla sua squadra nelle ultime quattro uscite, condite da ben quattro ko e dieci reti subite. La prova fornita contro la Roma al ‘Barbera’ domenica scorsa è l’esempio lampante di quale sia lo stato di forma dei difensori che, a differenza delle prime tre giornate in cui arrivarono sette punti e due sole reti subite, soffre sia fra le mura amiche che in trasferta. Il gol di Pjanic, arrivato al primo vero affondo dei giallorossi dopo 108 secondi, ha messo a nudo infatti più che la fragilità del modulo, con una linea a quattro con Lazaar arretrato per l’occasione a dar manforte a Struna, El Kaoutari e Gonzalez, l’appannamento degli stessi interpreti.
Iachini ha infatti cambiato spesso l’impostazione tattica della sua difesa, partendo dal 3-5-2 delle prime giornate con il costaricano, il franco-marocchino e Vitiello, passando poi al 4-3-2-1, visto appunto nell’ultima uscita con Lazaar o Daprelà pronto a sacrificare la propria spinta offensiva, fino al 3-4-2-1, con lo sloveno Struna che ha scalzato nelle preferenze l’ex Siena completando il trio con Gonzalez ed El Kaoutari. A mancare ai rosa sono però state le cosiddette ‘staffette’, ovvero validi ricambi che potessero far rifiatare i giocatori con impegni nelle nazionali (vedi Gonzalez, ndr). Elementi come Andelkovic e Goldaniga, con lo sloveno che è passato dall’essere titolare nella scorsa stagione fino a non disputare nemmeno un minuto nelle prime sette giornate, sono rimasti a scaldare infatti la panchina senza poter dare una mano concreta ai loro compagni.
L’occasione del ritiro rimescola però tutte le carte sul tavolo. Per l’ex Maribor, così come per il giovane cresciuto nel vivaio della Juventus o per Vitiello, gli allenamenti previsti in Friuli saranno decisivi per convincere il proprio tecnico di meritarsi un posto al sole in vista della gara esterna contro il Bologna dopo la pausa delle nazionali. L’imperativo dal match del ‘Dall’Ara’ in poi è solo uno: non ripetere gli ultimi venti giorni a cavallo fra settembre e ottobre. Sono 10 infatti i gol subiti dal Palermo in 360′ (le gare contro Milan, Sassuolo, Torino, Roma) tanto da portare il presidente rosanero a dichiarare che la squadra vista “è la peggiore della serie A”. Chissà che già contro i rossoblu, partendo dalla consueta spinta che danno le dichiarazioni del patron, non scenda in campo già un Palermo con una difesa totalmente rivoluzionata negli uomini e nelle motivazioni.