CATANIA – Sarebbe stata anche la pressione mediatica sull’opera a spingerlo a presentare le dimissioni da direttore dei lavori. Per quanto lui, Carmelo Martelli, nella lettera dello scorso 7 aprile non lo scriva, sarebbero anche i troppi riflettori puntati sul bando per la realizzazione della pista ciclabile ad averlo spinto a tanto. Oltre, come lo stesso scrive, le continue “interferenze”, definite pesanti, da parte di chi ha collaborato alla stesura del progetto per le richieste di varianti al progetto già appaltato e in corso di esecuzione.
Una situazione che l’ex direttore definisce “insostenibile”. “Dovendo agire nell’ambito delle somme pagate – svrive ancora – mi si chiede di rieseguire opere per le quali sarà difficile trovarfe una copertura finanziaria. Oltremodo viene contestato il progetto – continua – in maniera arbitraria e senza supporto normativo adducendo fantomatiche interferenze tra pedoni e biciclette come se le piste ciclabili dovessero essere per forza blindate da qualsiasi interferenza”.
Non solo metodo ma anche merito, dal momento che l’ex direttore nella stessa lettera Martelli evidenzia come vi siano degli intoppi, ad esempio, nell’apposizione dei cordoli per via della presenza di caditoie. Elementi, questi, che hanno minacciato, secondo lo scrivente, la propria serenità oltre che la buona riuscita del progetto, sul quale le polemiche non si contano più.
Una vicenda che il consigliere dell’opposizione in quota Fratelli d’Italia, definisce una barzelletta. La questione pista ciclabile del lungomare, dopo quelle iniziali e quelle, recenti, relative all’aumento dei costi inziali con la delibera di Giunta con la quale si impegnano altri 300 mila euro per portare a termine un lavoro inizialmente valutato per poco più della metà dell’importo, fa ancora parlare di sé, anche se dagli uffici del Traffico urbano assicurano che il progetto va avanti. “E’ corretto” – spiegano i responsabili oggi sui luoghi per la cancellazione della segnaletica orizzontale. I problemi sarebbero dovuti esclusivamente alla volontà di migliorarlo, soprattutto sul piano della sicurezza.
Soprattutto di fronte al fatto che, nel progetto esecutivo la parte cordolata è di poco più di 600 metri mentre l’ontenzione manifestata dall’amministrazione è apporre lòa barriera lungo tutto il percorso. Barriera che dovrà essere acquistata, sul mercato nazionale, dopo la regolare gara di applato. Nel frattempo, però, l’opera va avanti, come precisa l’assessore alla Viabilità, Rosario D’Agata. “La parte non provvista di cordoli – afferma – sarà protetta dalla doppia striscia continua bidirezionale, in attesa del cordolo”.
Quanto ai tempi di consegna, inizialmente previsti per il 15 aprile, la fine del mese di aprile potrebbe essere il termine, anche se dal Comune non nascondono la possibilità che quanlche intoppo possa rallentare l’iter. “Fine aprile è verosimile” – conclude l’assessore che non nasconde la possibilità che, in caso di intoppi, i tempi potrebbero slittare. Resta comunque fuori dal progetto il trappo che dovrebbe collegare il porto al viale Kennedy.
LA NOTA DEL COMUNE. “Nei confronti di un Geometra, dipendente comunale che, in maniera assolutamente irrituale ha reso noto le proprie dimissioni nel corso di una seduta della Commissione consiliare Lavori pubblici, l’Amministrazione ha deciso di verificare i fatti e chiedere, se ne esistono le condizioni, l’apertura di un procedimento disciplinare”.
Lo ha detto l’assessore alla Mobilità Rosario D’Agata specificando come le dimissioni, annunciate per il 12 aprile, sarebbero state “motivate con presunte ingerenze dei consulenti del Comune sulla realizzazione della pista ciclabile mentre i contrasti sono nati da una richiesta generale di aumentare la sicurezza del percorso”
“I consulenti – ha detto D’Agata -, esperti di altissimo livello che operano a titolo gratuito, non hanno fatto altro che intervenire segnalando le criticità rivelate dal progetto in sede di esecuzione e riguardanti la sicurezza. I rilievi mossi dal Geometra nelle sue dimissioni sono stati giudicati da altri tecnici esagerati e inopportuni: l’Amministrazione e i consulenti hanno infatti semplicemente indicato la necessità di accrescere la sicurezza allungando i cordoli e realizzandoli con materiali più idonei rispetto al cemento. Per tutti questi motivi si è deciso di procedere alla nomina di un nuovo direttore dei lavori e di chiedere l’apertura di un procedimento disciplinare nei confronti del Geometra per comprendere se esistano, in questa vicenda, eventuali altri profili riconducibili a resistenze o addirittura a incapacità. Va rilevato inoltre che l’Ufficio traffico urbano in altre occasioni ha messo in difficoltà il Comune di Catania e l’Amministrazione ha chiesto al direttore Pietro Belfiore di effettuare delle immediate verifiche sulla funzionalità complessiva dell’Utu. Si dovranno inoltre accertare eventuali responsabilità nella progettazione e nei vari processi amministrativi riguardanti questa vicenda”.
Il presidente Niccolò Notarbartolo ha sottolineato come la seduta della Commissione Lavori pubblici fosse stata richiesta per avere maggiori informazioni sul progetto e sulle spese “Tutte chiarite e chiaramente riferibili ad una maggiore sicurezza del percorso e alla realizzazione di parcheggi nella zona che daranno risposta alle esigenze di residenti e commercianti”.
“Quello della pista – ha concluso Notarbartolo – è dunque un progetto condivisibile e noto a tutti i colleghi anche perché inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche”.