01 Febbraio 2021, 12:13
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PALERMO- In Sicilia sono circa 163 mila i vaccini distribuiti su una platea di 200 mila. Il report dei vaccini anti Covid nel portale del ministero assegna alla nostra regione la percentuale del 78,7 per cento con 158.198 dosi somministrate su 201.115, un totale un po’ al ribasso rispetto agli ultimi aggiornamenti. Quattordici regioni registrano una performance migliore, almeno secondo i dati di Roma che però vanno, appunto, ritoccati al rialzo con l’ultimo numero – 163 mila – calcolato dall’assessorato alla Sanità stamattina. Una posizione mediana tra il 67,5 per cento della Liguria e il 98,3 per cento della Campania. La fascia d’età con più somministrazioni – all’interno delle categorie prioritarie del primo trimestre, personale sanitario e anziani della Rsa – è quella tra i cinquanta e i cinquantanove anni. Il sessantuno per cento ha ricevuto la seconda dose, completando il cerchio.
Ma negli ospedali, o nelle strutture sanitarie in genere, c’è anche chi non si è vaccinato. Una percentuale di poco inferiore al venti per cento, con l’avvertenza: non sono soltanto ‘obiettori’, cioè persone che hanno scelto di non vaccinarsi, nell’insieme devono essere considerati quelli che non hanno potuto per ragioni di salute, molti dei quali riceveranno comunque il vaccino. In ogni caso – è quanto filtra dall’assessorato – la percentuale non viene considerata troppo rilevante ed è la media di conteggi che variano da ospedale a ospedale, talvolta con differenze significative. L’obiezione vaccinale di chi indossa il camice è un argomento spinoso che, nel recente passato, ha sollevato molto polemiche.
Come è riassunto nella sintesi sulle pagine del ministero della Salute, ecco le categorie prioritarie: operatori sanitari, residenti e personale delle Rsa e persone di età avanzata. Un vasto programma che si è già inceppato per la nota vicenda degli approvvigionamenti. Oggi, in Sicilia, arrivano altre cinquemilacinquecento dosi di Moderna. Si naviga, ovunque, un po’ a vista. In Sicilia, gli ultraottantenni dovrebbero vaccinarsi tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo. Il commissario nazionale, Domenico Arcuri, ha più volte lanciato l’allarme: “Ci mancano almeno 300mila dosi di vaccino che avremmo dovuto ricevere e che non abbiamo ricevuto”. Bisogna aggiungere una considerazione: il piano vaccinale che in qualche punto offre qualche smagliatura logica è stato predisposto quando ancora si pensava che non ci dovessero essere intoppi. P
Baby vaccinati, si potrebbero definire con un pizzico di leggerezza. E’ la fascia di età tra i sedici e i diciannove anni che ha ricevuto almeno una dose, secondo lo schemino ministeriale: 1.681 in tutto il territorio nazionale, 209 in Sicilia. Chi sono? Secondo una rapida verifica, sono figure del personale delle Rsa, tirocinanti – il ranking indica una media prestabilita, non è detto che ci siano sedicenni – o di strutture sanitarie ‘esterne’.
La Sicilia, da oggi, è zona arancione. Qui (LEGGI) l’ordinanza del presidente Musumeci. “Speriamo che nel mese di aprile si possa arrivare ad una riapertura che metta gli operatori economici nelle condizioni di tornare a lavorare e quindi di tornare a guadagnare e di uscire da questo tunnel dove il buio sembra avere spento ogni speranza – ha detto il presidente della Regione, qualche giorno fa -. La speranza rimane in vita: lo abbiamo visto e lo vedremo di più nelle prossime settimane. Ma la speranza va alimentata non soltanto dalla forza di ciascuno di noi, ma anche dai comportamenti di ciascuno di noi”.
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01 Febbraio 2021, 12:13