21 Marzo 2024, 17:52
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PALERMO – La candidatura era nell’aria da tempo e oggi è arrivato il ‘timbro’ da parte di Giuseppe Conte: Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi, sarà capolista dei pentastellati nella Circoscrizione elettorale che mette insieme Sicilia e Sardegna per il voto alle Europee. La scelta del ‘padre’ del protocollo di legalità che mise un freno al business della mafia dei pascoli con i fondi europei si inserisce nel solco di altre candidature che guardano al mondo dell’antimafia, come quelle dell’ex Procuratore generale di Palermo Roberto Scarpinato e dell’ex procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho alle Politiche. “Giuseppe Antoci per continuare le nostre battaglie per la legalità nel Parlamento europeo”, ha affermato Conte. “Il movimento incarna i valori della legalità, della lotta alla mafia e alla corruzione”, le parole di Antoci in video con il leader M5s.
Antoci nel 2013 tentò l’elezione al Senato con il Megafono di Rosario Crocetta: quel voto sorrise solo a Beppe Lumia, che tornò a Palazzo Madama con la lista messa in piedi dall’allora governatore. Oggi Antoci, attuale presidente onorario della Fondazione Caponnetto, eviterà il voto online della base ed entrerà di diritto nella lista degli otto per Bruxelles. Non sarà così, invece, per gli altri candidati che da tempo hanno avanzato la propria candidatura ai vertici regionali del movimento. Gli aspiranti deputati europei dovranno superare il voto online per potere essere inseriti nella lista degli otto. Sei, per consuetudine, i posti assegnati alla Sicilia e due alla Sardegna.
In una lista orfana degli uscenti Ignazio Corrao e Dino Giarrusso, dietro ad Antoci scaldano i motori in tanti. Molti sono volti conosciuti che hanno fatto la storia del movimento in Sicilia. A partire da Federico Piccitto che nel 2013, alla vigilia di un’autentica ondata di piena elettorale per i Cinquestelle nell’Isola, fu il primo sindaco pentastellato di Sicilia in quella che un tempo veniva considerata una delle roccaforti dei grillini: Ragusa. Un altro nome che tornerà in ballo è quello di Patrizio Cinque, ex sindaco di Bagheria ritornato nel movimento dopo avere risolto positivamente una vicenda giudiziaria legata all’assegnazione di una serie di commesse da parte dell’amministrazione comunale da lui guidata. Cinque, assolto da tutte le accuse, era stato estromesso in malo modo dall’allora capo politico M5s Luigi Di Maio che in una tappa palermitana del suo tour liquidò la vicenda con una frase lapidaria: “Non è un sindaco del movimento”. Chiusa positivamente la vicenda giudiziaria, l’ex sindaco di Bagheria, oggi collaboratore del deputato regionale Luigi Sunseri, è tornato nel M5s e tenta l’elezione a Bruxelles. Cinque punta molto su un’area, quella tra Palermo e Termini Imerese, storicamente granaio di voi per i pentastellati.
Tra gli aspiranti deputati europei c’è anche Giovanni Di Caro, ex deputato regionale eletto in provincia di Agrigento. Anche lui, come gli altri, attende di conoscere le regole per il voto online che dovrà decidere gli otto nomi per la circoscrizione Isole. A Palermo il nome più in vista è quello di Antonino Randazzo, consigliere comunale alla sua seconda esperienza tra i banchi di Sala delle Lapidi. Da Gela, città che un tempo elesse il sindaco M5s Domenico Messinese, poi espulso, giungono voci su una possibile candidatura dell’esperta consigliera comunale Valentina Farruggia. A Catania, invece, torna a girare il nome della cassazionista Matilde Montaudo, già candidata in altre competizioni elettorali. Un nome che emerge dalla storia dell’attivismo M5s in terra di Sicilia, così come quello del docente universitario palermitano Marco Trapanese. In provincia di Trapani, infine, si fa il nome di un altro attivista storico: Domenico Maiuri. Anche lui dovrà superare la selezione online prima di sperare nel biglietto di sola andata.
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