CATANIA. Europa chiama Catania: registro delle unioni civili e cittadinanza onoraria per gli stranieri nati in città. Federica Quattrocchi, giovane democratica candidata al consiglio comunale, ha presentato nei giorni scorsi queste proposte a Enzo Bianco. Il candidato sindaco del centrosinistra ha sposato le idee frutto dell’impegno congiunto dei Giovani Democratici e dei ragazzi dei “Comitati per Bianco”. Due proposte importanti, non solo da un punto di vista simbolico, che, invece, non trovano spazio nel panorama del centrodestra catanese, come ha ribadito il sindaco uscente Raffaele Stancanelli. Scelte che sottendono, nei fatti, idee diverse di città. “Se amministri una città devi farlo per tutti. Non puoi non tutelare tutte le componenti della società civile” dice Federica Quattrocchi. La giovane democratica, ai microfoni di LiveSiciliaCatania, racconta come e perché ha deciso di puntare su questi temi.
Come è nata l’idea di proporre l’istituzione di un registro delle unioni civili?
La proposta è nata ben due anni fa durante gli incontri dei Giovani Democratici. Abbiamo sentito l’esigenza di fare qualcosa per le coppie di conviventi. Il nostro è un Pese vecchio e arretrato. Pensiamo che, a partire dal 2000, invece, l’Unione Europea spinge i Paesi membri a legiferare sulla condizione delle coppie di fatto. Del resto, c’è una totale disparità di trattamento tra coppie sposate e coppie di conviventi. Per quanto riguarda il registro comunale per le unioni civili, dove si attesta che le coppie che convivono sono coppie a tutti gli effetti, è una realtà in tante città italiane come Napoli, Catanzaro e Milano. E’ un registro simbolico e serve soprattutto a spingere il Parlamento a legiferare. Noi vogliamo lanciare un messaggio forte, il registro deve riguardare coppie etero e omosessuali. Dobbiamo dare un segnale al Parlamento.
Come giudica le parole (e il parere negativo) del sindaco uscente, Raffaele Stancanelli, sul tema in questione?
Io direi al sindaco che nessuno gli deve spiegare cosa è un registro delle unioni civili, gli basterebbe accendere il computer per sapere cosa succede nel resto d’Italia e d’Europa. Bisogna capire che amministrare una città vuol dire amministrala per tutti, non per una parte. Non puoi non tutelare tutte le componenti della società civile. Stancanelli non è riuscito nemmeno a fare un passo in avanti sulle coppie di conviventi etero. In cinque anni non c’è stata traccia nemmeno di un registro sulle unioni civili tra persone di sesso opposto.
Un’altra proposta riguarda la cittadinanza onoraria alle “seconde generazioni” (i figli nati in Italia da genitori stranieri)….
In città ci sono tantissimi figli di immigrati nati a Catania. A queste persone non è riconosciuto il diritto di cittadinanza. In attesa che il Parlamento legiferi sul tema, la cittadinanza onoraria dà un forte contributo alla causa. Si tratta di uno strumento che un altro messaggio simbolico forte che può spingere il Parlamento a intervenire in ambito nazionale. Noi vogliamo una città all’avanguardia. Del resto, i catanesi sono all’avanguardia a differenza di chi amministra questa città. Vogliamo dare questo messaggio forte: chi nasce a Catania è catanese, punto.
Enzo Bianco ha sposato le vostre proposte?
Enzo Bianco ha sposato queste proposte dei Giovani Democratici e dei Comitati. Nei primi cento giorni di governo si impegnerà a realizzarle. Io sono candidata da appena due settimane, ho ventuno anni e ho fatto più proposte di quante ne abbiano fatte alcuni consiglieri comunali in cinque anni. Temi così forti non sono mai arrivati in consiglio comunale, lo trovo assurdo. Io mi sento cittadina europea e sono convinta che svecchiare una città non voglia dire soltanto effettuare un ricambio generazionale, serve un ricambio delle idee.