Il gioielliere Cosimo D'Amico
PALERMO – Annullata l’ordinanza di custodia cautelare. Torna il libertà il gioielliere di Villabate Cosimo D’Amico, 47 anni. Era finito ai domiciliari il 3 agosto scorso con l’accusa di estorsione. A denunciarlo è stata una coppia di coniugi di Misilmeri che, qualche mese fa, aveva già messo nei guai Cinzia Landolina, 37 anni, e Dario Giglio, 21 anni, arrestati mentre incassavano 400 euro dalla coppia.
Furono marito e moglie a chiamare i carabinieri. Avevano comprato, tra il 2013 e il 2014, da D’Amico oggetti in oro per cinque mila euro, di cui la metà pagata subito. Si erano messi d’accordo per saldare il conto a rate. Ed invece D’Amico avrebbe avvicinato il marito in strada pretendendo subito i soldi, senza neppure considerare la cifra già sborsata. Le sue parole sarebbero state inequivocabili: “Mi devi dare i soldi… 5.250 euro…”. Ad accompagnare il gioielliere c’era Cinzia Landolina che, una volta entrati casa, millantando amicizie negli ambienti mafiosi, avrebbe tagliato corto: “Vi concedo solo due giorni di tempo e non vi presentate con i soliti 40 euro”. Alla fine di euro sarebbero riusciti a farsene dare 400 euro. A garanzia dei successivi pagamenti avevano preso l’atto di proprietà di un terreno agricolo.
Una ricostruzione sempre respinta dai legali di D’Amico, gli avvocati Giovanni Castronovo e Giuseppe La Barbera secondo cui, i precedenti penali dei coniugi farebbero di loro due soggetti inattendibili. In ogni caso, anche ammettendo in astratto l’intervento per ottenere il denaro, piuttosto che di un’estorsione si sarebbe trattato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Reato, quest’ultimo, che non prevede una misura cautelare. Non si conoscono le motivazioni del Riesame.
