21 Novembre 2023, 11:33
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PALERMO – Totò Cuffaro dice definitivamente addio alla lista unica con Forza Italia alle elezioni europee. Uomini e donne dell’ex presidente della Regione Siciliana finiranno in una lista di sturziana memoria: Liberi e Forti sarà il nome del listone dei centristi, un nome che si ispira al manifesto fondativo del Partito popolare italiano scritto sotto l’ispirazione di don Luigi Sturzo. Uno scenario che apre alla possibilità di un coinvolgimento diretto dell’ex governatore alle elezioni di giugno, mentre l’altra gamba della lista potrebbe essere rappresentata dai renziani. In questo caso i nomi di Italia viva in pole sono quelli del neo capogruppo alla Camera Davide Faraone e dell’ultimo acquisto Dafne Musolino.
Il segretario nazionale della Dc, quindi, rompe gli indugi. Dopo i messaggi gelidi giunti dalla convention di Forza Italia di Taormina (“Cuffaro? Se la vedranno i nostri dirigenti siciliani”, è stato il commento sbrigativo di Maurizio Gasparri), il leader della Dc se ne va sbattendo la porta. “Penso di intuire chi dentro Forza Italia non ci voglia per portare un contributo, magari piccolo ma leale, con la nostra storia. Secondo la “valutazione” dell’ex governatore, a non volere la Dc “è parte della dirigenza di FI siciliana che sa bene – aggiunge – chi sono stato e chi sono”. Da qui la rottura: “Ne prendo atto con umiltà e amarezza e, anche se mi viene difficile capire, ne rispetto le decisioni”.
La Dc, quindi parteciperà alle elezioni europee “nel rispetto della sua storia costituente del popolarismo sturziano”. L’obiettivo è “una lista di Liberi e Forti con tutti i partiti e i movimenti che politicamente pensano al Ppe”. A questo punto Cuffaro chiamerà a raccolta i big del partito che alle ultime elezioni regionali riuscirono a mettere insieme un 6,5% segnando il ritorno della Dc a Sala d’Ercole. Cuffaro ha più volte spiegato di non avere intenzione di correre per un seggio a Bruxelles, ma a questo punto la scelta potrebbe cambiare e l’ex presidente della Regione potrebbe decidere di scendere in campo in prima persona per fare da traino alla lista. Tra i nomi in pista c’è già quello dell’eurodeputata uscente Francesca Donato (“La Dc non ha bisogno di autobus, in Forza Italia presunzione e poca visione politica”, ha commentato), al quale potrebbe aggiungersi quello del capogruppo all’Ars Carmelo Pace. “Se ci sarà una chiamata da parte del partito sarò pronto a dare il mio contributo”, assicura l’ex sindaco di Ribera.
Il matrimonio con Forza Italia, quindi, non si farà. Troppo evidente la distanza marcata da alcuni esponenti di Forza Italia alla convention di Taormina. Cuffaro se ne va ma resta forte il legame con il governatore Renato Schifani, che avrebbe voluto l’ingresso della Dc “sulla base di una comune ispirazione moderata – è stato il senso della posizione espressa più volte dal presidente della Regione – in chiave Ppe”. Non sarà così, e ora anche in Forza Italia scatterà la ricerca dei big del consenso. L’assessore alle Attività produttive, Edy Tamajo, ha già dato la sua disponibilità. In campo potrebbe esserci anche la deputata regionale messinese Bernardette Grasso, così come appare certa la candidatura dell’assessore all’Economia Marco Falcone. L’addio di Cuffaro potrebbe inoltre aprire definitivamente la strada alla ricandidatura di Caterina Chinnici, per la quale spinge il segretario nazionale Antonio Tajani. Chinnici, che era presente domenica a Taormina con i nuovi compagni di partito dopo l’addio al Pd, non avrebbe gradito l’accostamento in lista con l’ex governatore per via della passata condanna per favoreggiamento alla mafia.
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21 Novembre 2023, 11:33