Ex Province, torna l’ipotesi rinvio |Il testo rispedito in commissione

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12 Febbraio 2020, 20:45

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PALERMO – Il nodo delle ex Province torna a Palazzo dei Normanni e l’ombra del rinvio sembra incombere ancora una volta sugli enti commissariati da anni. Sembrava che sull’argomento fosse calato il sipario e che il 19 aprile, per Liberi consorzi e Città metropolitane, sarebbe stato il giorno del voto. Così, però, potrebbe non essere: la data dell’elezione di secondo livello potrebbe slittare ancora. Questo è quanto lascia presagire, infatti, il voto che si è tenuto oggi all’Ars.

Alla fine della seduta il presidente Gianfranco Miccichè ha chiesto che i deputati si pronunciassero sulla possibilità che la prima Commissione riesamini il disegno di legge di rinvio delle votazioni. Proprio questa due settimane fa aveva bocciato il rinvio. Con il voto Sala d’Ercole ha dato il suo nulla osta: i deputati che si occupano di Affari istituzionali dovranno così valutare nuovamente se ci sono le condizioni per il rinvio.

La questione era stata valutata durante una conferenza dei capigruppo. A pesare sono state le argomentazioni illustrate in aula dall’assessore agli Enti locali Bernadette Grasso, favorevole al riesame della questione. “In fase di attuazione – ha spiegato l’esponente del governo Musumeci – è emerso un contrasto della norma attuativa e la normativa regionale. Inoltre alcuni comuni dove non c’è stata ancora la riduzione del numero dei consiglieri finirebbero per pesare di più sul voto rispetto a quelli in cui la riduzione c’è stata. Il rinvio comporterebbe che tutti i consigli comunali voterebbero con un numero adeguato di rappresentanti”.

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Critico il Movimento cinque stelle, che non ha partecipato al voto ritirando i tesserini. “Il governo Musumeci – affermano i deputati pentastellati – continua a smentirsi sull’elezione delle Province. Da due anni e mezzo, con varie dichiarazioni pubbliche, il presidente della Regione sembrava dirigersi verso l’individuazione di una data prossima per eleggere gli organi delle Province, per uscire finalmente dalla situazione di stallo che sta portando solo ritardi e disservizi. Oggi, nonostante la promessa di andare al voto il 19 aprile, si cambia idea e si rinvia la decisione in commissione, con l’obiettivo di posticipare la data delle elezioni. Il problema di questa maggioranza – concludono i parlamentari M5s – è che non ha una maggioranza e noi non vogliamo essere complici davanti a questa enorme difficoltà politica. Il governo si metta d’accordo con se stesso”.

Più moderata la posizione del capogruppo dem Giuseppe Lupo: “Attendiamo di conoscere in Commissione dal governo, le ragioni tecniche per le quali non si potrebbe andare al voto il prossimo 19 aprile”.

 

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12 Febbraio 2020, 20:45

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